MISSIONE CONCLUSA

(Pino Morcesi)

Il 15 settembre 2017  alle ore 11.55 è giunto sulla terra, dopo avere attraversato 400 milioni di chilometri, l’ultimo segnale  dell’orbiter Cassini, disintegratosi alle 10.31 nell’atmosfera di Saturno. La sonda, realizzata col contributo di N.A.S.A., E.S.A., A.S.I.,  era stata lanciata  il 5 ottobre 1997  per studiare Saturno, i suoi anelli, le sue lune; la sua gestione  è stata curata dalla Nasa e dal Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. Rispetto alle sonde precedenti  Cassini è giunta molto vicina  al pianeta,  ad una distanza minima di  3200 chilometri.  Il nome Cassini le è stato dato in onore  dell’ italiano Gian Domenico Cassini, matematico e astronomo italiano che nel ‘600 scoprì quattro satelliti di Saturno e la divisione dell’anello. La sonda era dotata di un lander, una navicella spaziale che effettua la discesa e sosta sulla superficie di un corpo celeste, alla quale è stato dato il nome di Christiaan Huygens, matematico e astronomo olandese del ‘600, che scoprì Titano, una luna di Saturno. La  sonda ha inviato immagini, circa 453.000, e filmati che hanno dato notizie importanti sul pianeta, come il rilevamento al polo nord dell’esagono di trentamila chilometri nel quale si trovano uragani perenni. Il nuovo grande radiotelescopio della Sardegna ha raccolto, entrando in rete con la N.A.S.A.,  l’ultimo segnale di Cassini, avviando così un percorso di più intensa partecipazione all’esplorazione del sistema solare.

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