CORTILE NOSTALGIA
(Gabriella Maggio)
Cortile Nostalgia è l’ultimo romanzo di Giuseppina Torregrossa, edito da Rizzoli. Protagonista l’amatissima Palermo che tutti accoglie e tutti assiste….la grande madre. La città ha il ruolo di natura seconda che determina la qualità della vita degli uomini. Luoghi e persone dialogano fra loro, trovando la sintesi necessaria per rispondere alle proprie esigenze, attraverso il ripensamento delle usuali prospettive di vita e categorie interpretative . Mario e Melina, i personaggi principali, si sposano innamorati, ma non riescono a vivere l’amore che hanno desiderato, sono inariditi dalle difficoltà della vita precedente il matrimonio e dalla lontananza: Il fatto è che il male si può sconfiggere, ma lascia tracce indelebili. Lui, sottrattosi alla malavita locale, è diventato carabiniere e vive a Roma, pieno di nostalgia : L’Albergheria diventò nella sua immaginazione un paradiso perduto, e ribattezzò piazzetta delle Sette Fate con il nuovo nome di “Cortile Nostalgia”. Lei, preoccupata di accumulare i “sordi” per soddisfare le sue modeste esigenze consumistiche, vinta dalla solitudine e dal deludente rapporto col marito, si chiude in un mutismo continuo e impenetrabile, non spezzato neanche dalla nascita della figlia Maruzza. Intorno a lei il colorato e rumoroso quartiere dell’Albergheria e la piazzetta delle Sette Fate, gli odori della cucina di Mamma Africa, l’impegno pastorale di Don Gaetano, il parroco di Santa Chiara, che da giovane sognava di fare il missionario in Africa, ma ora è felice perché l’Africa si è trasferita nel suo quartiere. Le vicende dei personaggi sono attraversate dai fatti che caratterizzano la storia italiana tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, ma i personaggi li osservano da lontano dalla piazzetta delle Sette Fate, concentrati sui loro problemi, attenti soltanto ai cambiamenti che avvengono nell’immediato intorno. In genere non hanno nessun desiderio di ascesa sociale o economica, sono concentrati sul qui e ora, sulla quotidianità. Legati fisicamente ai luoghi palermitani. Proprio attraverso il linguaggio istintuale dei corpi si determina il ritmo ascensionale del romanzo con la seconda gravidanza di Melina che ridà vita al rapporto coniugale. Maruzza, pur avendo la possibilità di lasciare Piazzetta delle Sette Fate, si stabilisce nel tugurio lasciato libero da Mamma Africa e lì comincia faticosamente a scrivere. Il romanzo si articola in 37 brevi capitoli , che invogliano alla lettura d’un fiato ben veicolata dal linguaggio essenziale e scabro mediato tra italiano, siciliano, proverbi e modi di dire popolari; affronta con consapevolezza la realtà multiculturale di Palermo dal punto di vista dei personaggi semplici offrendo la soluzione per la convivenza: la solidarietà. Tutti i personaggi si accettano reciprocamente, non giudicano e non sono giudicati.