GESÙ E MARIA SOTTO IL TITOLO DEI SACRI CUORI CORONATI DI SPINE
(Giacomo Cangialosi)
Se ne riconosce la fondazione nel 1718 nella chiesetta di S. Filippo d’Argirò all’Albergheria dietro la chiesa del Carmine maggiore appartenente ai Vermicellari ma nel 1731, ottenuta una casa nella via dei Biscottari l’adattarono a luogo di culto. Era una confraternita di “sciabica” cioè accoglieva gente di ogni mestiere. La chiesetta venne distrutta nel 1943 dai bombardamenti e al suo posto si trova oggi solo la famosa edicola dell’Ecce Homo dei Biscottari (di fronte il palazzo del Conte Federico) ancora di proprietà della stessa confraternita che si trasferì poi in alcuni spazi adiacenti alla chiesa della Pinta: unico segnale esterno del luogo di culto un campaniletto. A proposito dell’Ecce Homo dei Biscottari si racconta che una notte un ubriaco, passando davanti l’edicola, osservandolo abbia fatto il paragone con quello ben più “ricco” della Conceria (oggi dopo il risanamento degli anni ’20 del XX secolo trasferito presso la parrocchia di S. Antonio Abate) e cercando di infilare una moneta nella cassetta delle elemosine abbia esclamato: “To frati ra Conceria è vistutu buonu e tu comu t’arriducisti”. La moneta però cadde per terra, per cui l’uomo, risentito, disse: “Poviru e superbu”! Un ragazzino che aveva ascoltato tutto fece quindi una pernacchia e l’uomo credendo venisse dalla statua del Cristo: “Poviru, superbu e puru vastasu”!