NEZAMI DI GANJÈ

(Daniela Crispo)

Nezami nasce a  Ganjè in Azerbaigian nel 1141, è considerato il più importante poeta della letteratura persiana medievale per l’abilità compositiva delle trame e per l’uso della parola da gioielliere, come lui stesso dice, con la quale crea ardite metafore. La sua opera più importante è Le sette principesse un testo  epico e romanzesco nello stesso tempo che racconta le gesta del re Bahran V, che ha regnato in Persia nel V sec. La sua nascita  è accompagnata da presagi favorevoli, che ne segnano l’indole amante dei  piaceri e incline alla generosità ed alla conoscenza. Un giorno scopre in  una stanza ignota del suo palazzo una porta al di là della quale si trovano le immagini di sette principesse, raffigurate con colori diversi che rimandano ai pianeti ed ai continenti. Il re innamorato visita ad una ad una le principesse che lo accolgono nel loro padiglione e gli raccontano una storia intonata al significato del colore che rappresentano. Dopo sette giorni, visitati tutti i padiglioni, il re compie il suo destino, decide di andare a caccia, entra in una caverna e vi si perde. Le sette principesse sono perciò costituite da una cornice che lega insieme altre storie tutte esemplari ispirate a grandi principi, che raccontano in fondo le imprese del re. Questo schema narrativo, simile a quello delle Mille e una notte, in Europa sarà ripreso nel Decameron di G. Boccaccio.

 

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