LIBRI, STATISTICHE E PASSIONE

(Daniela Crispo)

Le statistiche pubblicate dall’Istat non sono incoraggianti : nove famiglie su cento non hanno neanche un libro in casa, solo venticinque ne possiedono più di cento. Al centro-sud la situazione peggiora. Però il 50% degli adolescenti tra 15 e 17 anni che abitualmente legge. L’impegno per la lettura non può essere scaricato soltanto sulla scuola, che propone letture coerenti con i programmi scolastici, ma spesso lontane dall’orizzonte d’attesa degli studenti e applica alla lettura degli esercizi di comprensione ed analisi che scoraggiano  tanto da spingere i più disinvolti a cercare quanto richiesto su internet. Per convincere gli increduli di questa ormai consolidata prassi scolastica è sufficiente digitare autore e titolo di un romanzo,  scolasticamente proposto,  per trovare trama, interpretazioni, giudizi critici e naturalmente analisi. A questo punto legge chi ne ha proprio voglia, tanti trovano tutto già pronto e possono dedicarsi ad altro. L’alternativa è suscitare la passione del giovane lettore, ma non è facilissimo, perché bisogna uscire dagli schemi scolastici abituali e accostarsi a generi narrativi contemporanei, spesso ritenuti secondari e inadeguati. Non si tratta di mettere da parte gli amati classici, ma solo  di  proporli al momento opportuno, quando il lettore vi è stato in qualche modo preparato:  quando il giovane,  già abituato a leggere e a discutere liberamente su quanto ha letto, può apprezzare il classico, come testo che ha sempre qualcosa da dirci al di là del tempo e dello spazio. Nonostante il titolo del noto progetto di lettura non siamo nati per leggere, impariamo con fatica  e se non troviamo riscontro ai nostri desideri, mettiamo da parte il libro. Questo è sicuramente legittimo, ma dovrebbe portare a scegliere un altro testo, non a smettere definitamente di leggere. La scuola non può essere lasciata da sola in trincea, ma deve essere coadiuvata dalla famiglia e dal contesto sociale. Ben vengano spot semplici ed accattivanti con leggerezza e senza supponenza accademica , e le fiere e le mostre per le vie delle città tanto da essere sotto gli occhi di tutti, magari con sconti promozionali. Ma al di là degli eventi si potrebbero collocare piccoli stand di libri nei punti vendita  meno comuni, così da spingere il consumatore  a consumare anche un libro.

 

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