IL FLAUTO MAGICO SECONDO L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO

(Gabriella Maggio)


                         Foto  di Gianni  Fiorito

L’Orchestra di Piazza Vittorio è fondata nel 2002 da Mario Tronco e Agostino Ferrente e si colloca nel panorama musicale con grande originalità. È composta da musicisti di vari paesi del mondo che, pur parlando linguaggi diversi, esprimono un’idea di felice  comunione pacifica all’insegna della leggerezza. L’interpretazione del Flauto magico di W.A. Mozart, andata in scena la Teatro Biondo di Palermo il 24 febbraio,  risulta divertente e  gioiosa. Del testo mozartiano recupera  soprattutto la favola, lasciando solo l’essenziale dei simbolismi che la connotavano in origine. In questa interpretazione la musica mozartiana vira verso il  reggae, il jazz e i ritmi orientali, assumendo una portata universale, che coglie  il senso profondo del Flauto che originariamente voleva dare agli uomini il messaggio di  una meta comune, a cui si giunge attraverso un itinerario di iniziazione,  fondato sul rapporto armonioso tra Natura e Ragione. Ma il tema settecentesco della scelta e della responsabilità individuale cede il posto all’ambivalenza contemporanea.  La scena si apre già allestita con gli strumenti musicali, come se il palcoscenico fosse una piazza, alludendo al nome dell’Orchestra. Uno schermo proietta in alto immagini colorate che rendono visivamente i suoni. Vengono poi assegnati i ruoli ai cantanti. Il maestro d’orchestra ha il frac decorato da una grande coda di tacchino, che riprende il personaggio di Papageno, vestito di piume. Il pubblico palermitano ha gradito l’interpretazione e l’attualizzazione del testo di Mozart ed ha a lungo applaudito la performance dell’Orchestra di piazza Vittorio.

 

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