DALL’INTERIORITÀ ALLA SOCIALITÀ
(Gabriella Maggio)
Cettina La Ferlita – Tramonto sul prato-olio su tela
Cettina La Ferlita si propone oggi,14 gennaio 2017, per la prima volta al pubblico delle mostre d’arte, dopo anni di appassionato e costante lavoro pittorico rivolto alla famiglia e agli amici con la mostra Poesia e ironia. Tra buon artigianato e realizzazioni estetiche, sempre più consapevoli, apprese le tecniche e le prime suggestioni dai maestri della Scuola d’Arte, Cettina non ha smesso di esprimere l’emozione dei paesaggi naturali vissuti nell’infanzia sotto l’Etna, nelle vacanze sulle spiagge di Ragusa, rielaborati alla luce palermitana della distanza, nel lungo soggiorno nella città, e nel mare di Casteldaccia, su cui si affaccia il suo buen retiro. Dei paesaggi ha colto gli elementi costitutivi essenziali : acqua, terra, aria, fuoco, evitando qualsiasi caratterizzazione veristica. Affabile e discreta può essere definita in sintesi farfalla d’acciaio, con l’espressione ossimorica adoperata da Lea Vergine a proposito di alcune artiste del ‘900 che da larve di immagini si trasformavano appunto in farfalle d’acciaio(1). Con volontà tenace ed indomabile di esprimersi, ben celata dietro la levità della sua socievolezza, ha percorso il misterioso cammino dell’arte che ha trovato e trova espressione esclusivamente in paesaggi solitari e assorti senza traccia umana, sia nella serenità delle marine e delle campagne che nel vortice di colori accesi dei luoghi di nascita e degli affetti fraterni alle pendici dell’Etna. La pratica della pittura, che l’ha portata ad attingere a diversi linguaggi artistici, l’ha avviata ad un percorso d’ introspezione, che, come dice lei stessa , è una gara d’emozioni che fa emergere le verità nascoste. Realizzando i suoi quadri, Cettina ha disseppellito la sua autenticità liberandola da tensioni e insicurezze, che ne hanno frenato a lungo l’espressione sociale. In ultimo è pervenuta alla percezione artistica ed esistenziale dei grandi spazi che ha trascritto su tele sempre più grandi. La mostra ha perciò un significato duplice, quello dell’artista che si svela al pubblico e quello interiore dell’approdo alle cose essenziali.
(1) L. Vergine -L’arte ritrovata. Alla ricerca dell’altra metà dell’avanguardia- Rizzoli ’82