INAUGURAZIONE DELLA STAGIONE DI PROSA A PALERMO
(Gabriella Maggio)
( Foto ANSA)
Ieri 28 ottobre 2016 alle 21.00 ha avuto inizio la stagione di prosa del Teatro Biondo di Palermo con la piéce scritta e diretta da Emma Dante Odissea a/r dal poema di Omero. In una scena vuota e buia i giovani attori della Scuola dei mestieri dello spettacolo, fondata e diretta dalla stessa Dante, coll’aiuto del gioco di luci e di pochi oggetti caratterizzanti l’argomento, come per esempio lunghe strisce di tela che simulano ora il mare, ora la tela che Penelope tesse e “ stesse”, ora la nave , hanno inventato il paesaggio della casa di Odisseo dove bivaccano i Proci, mentre Telemaco va alla ricerca del padre e Penelope ed Euriclea attendono il ritorno dell’eroe. Niente di eroico, però, nei personaggi rappresentati come uomini e donne qualsiasi, niente di convenzionale nella interpretazione e nella sceneggiatura che però rivelano un’intima fedeltà al testo che è stato letto e assimilato nella sua complessità. Il mondo omerico è colto non con occhio fotografico, ma con occhio interno e viene presentato come oggi l’artista lo percepisce nella sua interiorità soggettiva. La struttura della rappresentazione è costituita da quadri, disposti in sequenza temporale, che scandiscono i punti emotivi della storia, espressi con innocenza liberatoria nel linguaggio del corpo, che culmina nell’esibizione di Zeus culturista. Lo stesso intento espressionistico si nota nell’uso del dialetto che caratterizza i Proci e più raramente gli altri personaggi. Il pubblico ha applaudito a lungo con convinzione e genuino calore umano, compensando i vuoti che la campagna abbonamenti ha registrato. Lo spettacolo è stato prodotto dal Teatro e sarà rappresentato in altre città e si colloca su una linea di rottura col passato aprendo al futuro, secondo il direttore artistico Roberto Alaimo.