CRONACHE LETTERARIE
(Gabriella Maggio)
Mattinata stregata sabato 17 settembre al Café del Teatro Massimo di Palermo dove Simona Lo Iacono ha incontrato i lettori del suo ultimo romanzo Le streghe di Lenzavacche ed. e/o. L’incontro è stato molto piacevole, condotto da Beatrice Monroy con abilità tale da spingere la scrittrice a rivelare il suo laboratorio. Vivace e simpatica la scrittrice che mostra una forte tempra di studiosa, appassionata dalla marginalità di chi non ha voce, eppure esiste o è esistito. Le streghe vivono sempre ai margini della società sia nel ‘600, quando ha inizio la loro storia, sia nel ‘900 quando vivono le loro discendenti Tilde e Rosalba. Il lor mondo è accogliente e pieno di umanità, interprete del profondo significato della vita tanto da accettare ed amare un bambino molto “imperfetto” e chiamarlo Felice. Pur condividendo con la contemporanea narrativa siciliana il recupero del passato, il romanzo della Lo Iacono se ne distacca per il forte significato civile e propositivo che assume la storia del passato, che, come dice l’autrice, incita a vivere pienamente la nostra umanità per non ripetere gli errori del passato.