NATALIA GINZBURG A CENTO ANNI DALLA NASCITA
(Gabriella Maggio)
Natalia Ginzburg ritratta da Paolo Galetto
Natalia Ginzburg, nata Levi, nasce a Palermo il 14 luglio 1916. Il padre Giuseppe Levi in quegli anni è professore di anatomia comparata nell’Università della città. La sua formazione però si svolge a Torino negli ambienti antifascisti che ruotano intorno alla casa editrice Einaudi. Sposa Leone Ginzburg, di cui conserva il cognome anche dopo la sua morte e le seconde nozze. La sua vita rimane segnata dalle esperienze della gioventù e del primo matrimonio conclusosi tragicamente con la morte di Leone dopo il confino, il carcere e le torture. La sua scrittura è precoce e subito apprezzata, presto sostituisce la conclusione degli studi regolari. Se si cerca la corrente letteraria nella quale inserire le opere di Natalia Ginzburg la si può trovare nel Neorealismo, non quello di maniera e più evidente dei racconti di guerra, della Resistenza, ma quello intimo che narra delle famiglie, del loro vissuto nella quotidianità. Dai piccoli fatti privati poco significativi la scrittrice fa emergere netta la connotazione storica del periodo con una scrittura asciutta lontana dai luoghi comuni, dallo stile umido di sentimenti che spesso connota le altre scrittrici. Il suo sguardo attento non giudica, non commenta, ma rende sulla pagina l’azione nella sua nuda evidenza. Tra le sue molte opere la più nota al pubblico è Lessico famigliare, edito da Einaudi nel 1963, cronaca affettuosa ed ironica della vita della sua famiglia tra il 1920 ed il 1950, nella quale spicca la figura del padre autoritario e lunatico. Oggi, più delle tematiche trattate, è soprattutto lo stile narrativo della Ginzburg a rappresentare un aspetto importante della letteratura italiana del ‘900.