RICORDO D’AUTORE
(Gabriella Maggio)
Non c’è modo migliore di celebrare un grande autore se non con le parole di un altro scrittore, soprattutto se questo vive quattro secoli dopo. Leda Melluso nel suo terzo romanzo storico La Favorita, ed. Piemme 2014, racconta l’incontro della protagonista, Isabella la castigliana, con Miguel de Cervantes ad Algeri. Entrambi si ritrovano prigionieri di Hasan Pascià . Il giovane…si voltò e incrociò lo sguardo di Isabella. Lei rimase colpita. I suoi occhi erano vivaci come aquile in volo, la fronte liscia e spaziosa, la barba folta e incolta. Grandi baffi ornavano la bocca piccola dal sorriso dolcissimo. Sulla trentina, sembrava ancora un ragazzo….con un battito di ciglia lui le disse che era schiavo solo nel corpo..il pascià l’aveva comprato da poco tempo dal corsaro Dalì Mamì per la consistente cifra di 500 scudi d’oro…Con queste parole la scrittrice mette in scena M. De Cervantes all’inizio della terza parte del romanzo. L’incontro di Isabella e Miguel, naturalmente romanzato ma nel rispetto della storia vera, si estende per sei capitoli che raccontano la vita del poeta, la dura prigionia e il quarto tentativo di fuga. Cervantes confida a Isabella quasi con vergogna di essere un poeta, e lascia indovinare un’istintiva attrazione per la giovane attraverso le poche attenzioni che riesce ad avere per lei fino al coinvolgimento nel tentativo di fuga: “Asciuga i tuoi occhi, Isabel, non posso vederti piangere”. Miguel sentiva l’impulso di abbracciarla, di dirle che l’avrebbe portata in salvo ma si trattenne. Il fallimento del tentativo di fuga li separerà, restituendo l’una all’ Inquisizione , l’altro alla prigionia presso il pascià. Tuttavia Cervantes con astuto calcolo tenta di mitigarne l’asprezza stringendo un legame omosessuale col pascià, che da tempo gli ha fatto avance che non lasciavano dubbi. Nessun interesse per lo scrittore ,quindi, tranne per un’allusione di Miguel : L’uomo è figlio delle sue opere più che dei genitori e di un lignaggio. Nel romanzo di Leda Melluso c’è soltanto l’uomo forte e libero nell’animo, che riesce a fronteggiare con audacia le difficili prove che gli si presentano.