LA CORSA ALL’ORO
(Irina Tuzzolino)
La corsa all’oro della metà dell’Ottocento ha dato inizio all’emigrazione italiana in Australia, in particolare nello Stato di Victoria, dove s’insediò la prima colonia attirata dalla facilità con cui si trovavano le pepite. La grande emigrazione però si verificò subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, attratta dagli incentivi del governo australiano. Oggi gli australiani di origine italiana sono circa un milione. A Melbourne la Società Storica Italiana raccoglie le testimonianze e i documenti di quest’aspetto della nostra storia. Il materiale costituito da fotografie, documenti, storie con cura raccolte e archiviate, perché non si perdano, è consultabile nel sito: www.museoitaliano.com.au Durante la seconda guerra mondiale gli italiani, che già si erano stabiliti in Australia furono considerati nemici perseguitati e internati, nonostante le dichiarazioni di fedeltà ed affezione alla nuova patria, soltanto col tempo la loro situazione migliorò. I migranti che nel dopoguerra sbarcavano a Station Pier vicino Melbourne venivano mandati a Bonegilla , vero e proprio campo profughi, con un treno di legno. Dal campo venivano trasferiti là dove era richiesta manodopera senza tenere conto dei legami familiari perchè ogni immigrato aveva l’obbligo di accettare il lavoro offerto in qualunque parte del paese. I tempi di soggiorno a Bonegilla in attesa di un lavoro erano variamente lunghi. La durata del soggiorno, i disagi del clima e del cibo spingevano i migranti a ribellarsi. Gli italiani dopo le rivolte si accaparrarono la ristorazione e la possibilità di realizzare e coltivare degli orti. Col tempo riuscirono ad inserirsi nella società a lavorare e molti a riunire la famiglia. Comunque la lingua e le tradizioni italiane si limitarono sempre più ad un uso casalingo, mentre all’esterno prevaleva la tendenza all’omologazione. società Oggi molti immigrati di terza generazione occupano posti di rilievo sociale e culturale.