PAESAGGI SICILIANI NELLA PITTURA CONTEMPORANEA
(Gabriella Maggio)
Giacomo Fanale curatore di Paesaggi…Sei artisti due realtà siciliane, in mostra a Palazzo Sant’Elia dal 13 al 30 maggio 2016 per la Settimana delle culture, propone le opere di sei artisti siciliani di fama internazionale che hanno scelto di dipingere e vivere in Sicilia, misurandosi col paesaggio difficile dell’isola. Il paesaggio ostentava tutte le proprie bellezze. Sotto il lievito del forte sole ogni cosa sembrava priva di peso: il mare, in fondo, era una macchia di puro colore, le montagne sembravano ammassi di vapori sul punto di dissolversi….la torva Palermo stessa si stendeva acquattata attorno ai conventi come un gregge al piede dei pastori….il sole violento e sfacciato, il sole narcotizzante anche, che annullava le volontà singole e manteneva ogni cosa in una immobilità servile, cullata da sogni violenti, in violenze che partecipavano all’arbitrarietà dei sogni. Così scrive Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo, descrivendo il panorama isolano. I sei pittori sfidano questa difficoltà abbracciando il panorama siciliano con uno sguardo che lo fissa sulla tela al di là di ogni rappresentazione immediata e facile. I frantumi delle cose viste e amate si dispongono sulla tela come eccesso di colore o come diafana acromia di bianchi e neri nei quadri di Rovella. La materialità disarticolata è ricerca di senso, ma non è che relitto espresso nervosamente sulla tela. Così che l’espressione coincide con la tecnica stessa.
Melchiorre Napolitano-Landscape
Già da una prima impressione la rappresentazione delle due realtà siciliane, individuate nella brochure, coincide col colore più intenso e cupo usato dagli artisti catanesi, Failla, Rovella, Anelli, più chiaro per i palermitani D’Alessandro, Napolitano, Venezia. Paesaggio lavico per i primi, i vivaci colori della costa settentrionale per i secondi.
Ogni artista ha, però, una sua cifra personale al di là della condivisione del tema unico del paesaggio. Occhi e volti, la scritta Io si mescolano alla fosca cromia nelle tele di Luciana Anelli. Intrecci di linee, percorsi labirintici ritratti con colori diversi e ancora senza via d’uscita caratterizzano le tele di Failla, tutte del 2012 .
Riferimenti più realistici ai luoghi: montagne, mare, cielo si colgono ancora nelle opere di Napolitano. Mentre dislocazione e scomposizione degli elementi paesaggistici connotano le luminose tele di Rosetta D’Alessandro. Raffinato e arido risulta il tono delle tele di Rovella, rigorosamente in bianco e nero. Si distingue dagli altri l’artmaker Enzo Venezia che rappresenta a china il paesaggio urbano di una Palermo decostruita nei suoi caratteristici elementi architettonici, nelle divisioni tra centro e periferia.
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Un sincero ringraziamento a Gabriella Maggio e un caro saluto a tutti gli amici Lions Palermo dei Vespri