PARROCCHIA DEI SS. SILVESTRO E GIOVANNI BATTISTA NEL CASTELLO A MARE
( Giacomo Cangialosi)
Esterno della Chiesa prima della demolizione
Si ha notizia di questa chiesa fin dal 1445 anno in cui re Alfonso vi nominò il cappellano nella persona di fra’ Antonio Bonaccolto. La chiesa si trovava all’interno della fortezza ed era la parrocchia degli abitanti della stessa. Fino al 1580 il territorio ricadeva in quello di S. Giacomo la Marina ma, per volontà dell’arcivescovo don Cesare Marullo, venne eretta la parrocchia sotto il titolo di S. Silvestro e successivamente in quello dei Ss. Silvestro e Giovanni Battista. Il primo parroco dopo la riforma fu don Giovanni Vitale. Il 19 agosto 1593, per lo scoppio della polveriera che causò anche la morte del poeta Antonio Veneziano, la chiesa subì gravi danni e venne ricostruita. All’interno di essa, il 13 aprile 1860, trascorsero l’ultima notte Nicolò Garzilli e altri 12 patrioti che vennero fucilati il giorno dopo (le 13 vittime che diedero il nome alla vicina piazza). Nel 1863 il titolo parrocchiale venne soppresso e mai più ricostituito mentre la chiesa venne demolita insieme a gran parte del castello nel 1922. In tale occasione il bel portale bugnato cinquecentesco venne rimontato nella facciata laterale del vicino Ritiro di Suor Vincenza ma dopo il bombardamento del 1943 i pezzi vennero dispersi tra le macerie, secondo alcuni invece sarebbe conservato, smontato, all’interno dello Spasimo.
La chiesa era a navata unica e si trovava all’interno del cortile maggiore del castello a mare, non godeva, per ovvii motivi, del diritto d’asilo per i rei.
Aveva un’ unica porta laterale e cinque altari oltre quello maggiore che era in marmi e fregi dorati ed era dedicato alla SS. Eucaristia; nel presbiterio lateralmente vi erano gli stalli del coro per l’ufficiatura e sopra ai due lati le tele con “S. Michele arcangelo” e “S. Francesco”. Sulla parete di fondo vi era la cantoria con l’organo e ancora sopra un piccolo palco per uso del castellano che vi accedeva dalle proprie stanze. Nella parete laterale di sinistra vi erano l’altare di S. Gaetano e quello del SS. Crocifisso con statua lignea. A destra il primo altare era dedicato a S. Silvestro con tela di Vito D’Anna e il successivo alla Madonna del Rosario con la tela eponima. Nella chiesa si trovava pure un quadro con l’immagine della “Madonna nera di Atocha” molto venerata a Madrid e la grande tela del “Battesimo di Cristo” del La Farina, nel pavimento vi erano poste molte lapidi sepolcrali dei castellani ivi sepolti e presso la porta d’ingresso è verosimile che vi fosse sistemato il fonte battesimale. Sono rintracciabili ancora, oltre ai pezzi del portale bugnato allo Spasimo, anche l’altare maggiore, oggi nella parrocchia di S. Gaetano a Brancaccio, e la tela con “Il battesimo di Cristo”, oggi nel transetto destro della chiesa del SS. Salvatore in corso dei Mille.