Reclusori, Conservatori e Ritiri del Mandamento Palazzo Reale (seconda parte)

(Giacomo Cangialosi)

Conservatorio della Trinità detto del Brunaccini

Sito in piazza Brunaccini presso la Biblioteca Comunale, venne fondato nel 1714 da donna Lucrezia Brunnaccini dama messinese e aveva il compito di riunire tre tipo di donne: le conviventi sperimentate (serve e educande), le congregate approvate (quelle cioè che dopo un anno di noviziato si offrivano alla SS. Trinità senza voti o dopo tre anni con voto di verginità) e le vergini consacrate (quelle che dopo nove anni facevano i tre voti ordinari). Anche le vesti erano diverse per le tre categorie. Le conviventi vestivano modestamente, le congregate di nero e le consacrate portavano l’abito delle benedettine con in petto lo stemma con un giglio con tre fiori identici e la scritta “Uni et Trino Deo sacratae”. All’inizio ebbero un oratorio privato, poi nel 1757 lo trasformarono in chiesa con la porta sulla strada. In essa si poteva osservare una tavola dello Zoppo di Gangi che raffigurava “S. Francesco d’Assisi che beve dal costato di Cristo” e alcune reliquie di S. Benedetto il Moro. Lasciato in abbandono dopo il 1866, subì un pesante bombardamento nel 1943. Da alcuni anni è stato restaurato e ospita un albergo.

Rifugio dei Poveri

Abside Madonna del soccorso

Sito in via Albergheria, utilizzava i locali lasciati liberi dai carmelitani adiacenti alla chiesa della Madonna del Soccorso nel 1775. La struttura veniva utilizzata per ricoverare i poveri di entrambi i sessi in cameroni separati “con apprestarvi nell’inverno il fuoco” e se nevicava vi restavano anche di giorno provvisti di pane. Nel 1851 vi fu istituito un ricovero per fanciulle povere dal sacerdote don Filippo Bertone il quale vi apportò alcune modifiche e restaurò pure la chiesa. Ma già nel 1861 venne soppresso e di nuovo accolse i poveri. Dopo alcuni anni il Rifugio venne trasformato in case di abitazione mentre la chiesa restò aperta per il culto ma negli anni ’30 del XX secolo fu abbattuta nel piano di risanamento per la creazione di una strada rimasta poi interrotta. Ancora oggi si può vedere l’abside vuota dove si venerava la Madonna del Soccorso  (opera di Piscitello) oggi nella parrocchia di S. Nicolò all’Albergheria. Altre due opere della chiesa (un Crocifisso ligneo e una tela con la Madonna delle Grazie) si trovano nella parrocchia della Madonna delle Grazie a Roccella in corso dei Mille.

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