CORPI DI ATLETI
( Daniela Crispo)
Non è solo una questione di muscoli. Il Discobolo di Mirone non ostenta la sua muscolatura, il suo aspetto non è ancora un feticcio che segue stereotipi. È semplicemente bello , ha nobile semplicità e quieta grandezza, come scrisse Johan J. Winckelmann. L’equilibrata potenza muscolare rappresenta l’ideale della perfezione fisica elaborato nell’ età di Pericle e riproposto all’Europa settecentesca proprio da Winckelmann. Nell’Atene del V sec. ha origine il culto del corpo e la responsabilità del suo benessere, che prelude alla modernità.Infatti in parallelo si sviluppa la medicina di Ippocrate, che si fonda sulla forza curatrice della natura e sulla considerazione dello stile di vita. Il Discobolo come altre statue greche dello stesso periodo stabilisce un rapporto con la natura, rappresentando un uomo che diventa come afferma Protagora misura di tutte le cose. La manipolazione recente del corpo per aumentarne la massa muscolare per finalità estetiche sposta l’attenzione dalla bellezza come valore assoluto, dono divino, alla sua desublimazione e trasformazione in un consumismo erotico esibito come forma di libertà.