Collegi di Maria (terza parte)
Collegio di Maria del Giusino
(Giacomo Cangialosi)
Fondato nel 1788 dalla dama Giuseppa Tetamo Giusino come scuola di educazione di fanciulle, venne rinnovato nel 1808 da don Vincenzo Fontana ciantro del Capitolo metropolitano che fece adottare all’istituto le regole del cardinale Corradini. Superiora venne designata suor Maria teresa Caraccioli del collegio della Sapienza alla Magione. Nel 1812 venne edificata l’attuale chiesa dedicandola all’Immacolata Concezione e benedetta nel 1839 da mons. Don Giulio Benzo vescovo di Costantina dell’ordine Benedettino. Nella facciata, sul portone, il monogramma mariano con angeli genuflessi. L’interno a navata unica è preceduto dal coro ed è arricchito dalle sei statue di Giacomo Serpotta raffiguranti sibille provenienti dall’oratorio dei Musici al Ponticello semidistrutto dal terremoto del 1823. Sull’altare maggiore “Immacolata” di Giuseppe Patania e ai lati due tele di Giuseppe Bagnasco. Nell’altare di sinistra “S. Teresa” dello stesso Patania e in quella di destra un “Crocifisso” appoggiato ad una tela con paesaggio. Oggi le suore del Giusino ospitano studentesse fuorisede.
Collegio di Maria al Borgo
Fondato dal Parroco Don Emanuele Custos nel 1802 per l’educazione delle fanciulle del quartiere esterno della città denominato Borgo (oggi Borgo vecchio) utilizzò la chiesa di S. Maria di Monserrato che era stata edificata da Guglielmo Fornaja nel 1571 per comodità degli abitanti del rione. Fino al 1600 i sacramenti erano amministrati dalla parrocchia di S. Giacomo la Marina che teneva in questa chiesetta due cappellani, ma nel 1600, dopo la riforma delle parrocchie, avvenne l’affrancamento dalla parrocchia cittadina. Quando poi si liberarono la chiesa e il convento di S. Lucia dei Conventuali, il titolo parrocchiale venne trasformato in quello di S. Lucia e là trasferito. Pertanto si rese possibile la fondazione del Collegio di Maria. La chiesa a navata unica non presenta nulla di rimarchevole ad eccezione di una statua dell’Immacolata attribuita a Girolamo Bagnasco. Sull’altare si trovava la tela di Filippo Paladini raffigurante la Madonna del Monserrato (oggi trasferita nella Casa Madre di via G. Evangelista di Blasi). Ancora oggi è abitata dalle suore che vi gestiscono una scuola.
Epilogo
Oggi molte delle opere d’arte e delle innumerevoli suppellettili (paliotti ricamati, parati liturgici, argenterie, tele, statue, mobili e quant’altro) dei Collegi di Maria di Palermo e provincia sono state trasferite nella Casa madre di via Giovanni Evangelista di Blasi dove è previsto l’allestimento di un museo. Se l’operazione può essere ritenuta lodevole per la salvaguardia dei beni pur tuttavia questi oggetti sono stati “depredati” dai luoghi di origine e non assolveranno più la funzione per la quale erano stati realizzati.