NOTE DI COSTUME : CANCELLARE LE DISTANZE
( Irina Tuzzolino)
Fotografare e condividere sono due parole, ma soprattutto due azioni che si compiono giornalmente, e anche più volte in un giorno, dipende dagli eventi interessanti che scandiscono la giornata. Spesso ci si fotografa con sconosciuti o quasi, ritenuti interessanti, semplicemente famosi o sul punto di diventarlo e poi naturalmente si condivide la foto col proprio gruppo. Ḗ un gesto che dà molta soddisfazione, fa sentire importanti, dà quell’attimo di notorietà a cui tutti aspirano. Meglio ancora se la foto immortala un atteggiamento confidenziale come mettere la mano sulla spalla o intorno alla vita, prendere sotto braccio. La confidenza annulla la distanza, che non si accetta più. Insomma vogliamo essere tutti sullo stesso piano. Ma questo non vale soltanto per l’uomo della strada che desidera uscire dal suo anonimato attraverso foto e condivisione, che potrebbero benevolmente considerarsi un risarcimento momentaneo della sua frustrazione. Coinvolge anche quelli che hanno il ruolo di guidare e governare. Papa Francesco si comporta come un prete qualsiasi, i politici, anche con responsabilità di governo amano il bagno di folla, le strette di mano per la strada e abbigliamento informale, maniche di camicia e niente cravatta, bicicletta e utilitaria. Nessuno ama guardare da lontano, ama il distacco e la separazione per vedere meglio. La conseguenza antropologica attuale è che l’attenzione si centra prevalentemente su se stessi, che a sua volta genera la mancanza di punti di riferimento e diminuisce l’attitudine alla considerazione più ampia e generale, di quello che si chiama contesto storico-sociale, ed all’ascolto; in breve avere una visuale più ampia, che favorisce la comprensione. A tal proposito si legge nella dedica del Principe di Niccolò Machiavelli che chi vuole disegnare le montagne sulla carta geografica deve stare in pianura, chi vuole disegnare le pianure deve salire sulle montagne. Anche gli arcieri se devono colpire un bersaglio lontano lanciano le frecce molto in alto. Calcolano appunto la distanza. Nel tempo è probabile che le distanze, oggi boicottate, riacquistino senso.