UN ALTRO TASSELLO DELL’EVOLUZIONE UMANA

( Pino Morcesi)

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In una grotta del sito archeologico di Rising Star vicino a Johannesburg in Sudafrica sono state recentemente ritrovate circa 1500 ossa, appartenenti a circa quindici individui. Lo scheletro completo che si è potuto assemblare grazie all’abbondanza di reperti appartiene ad un individuo alto circa 1 metro e cinquanta, piuttosto magro, dotato di un cervello delle dimensioni di un’arancia. Una datazione precisa dei reperti richiederà tempo e forse fornirà risposte sul perché dell’accumulo di così tante ossa nella grotta, per sepoltura o per omicidio. Segni entrambi di un comportamento complesso, che potrebbero avvicina il naledi all’uomo, anche se le dimensioni del cervello sembrerebbero escluderlo.

Si arrampicava sugli alberi, ma anche camminava eretto come dimostrano i suoi arti. Sebbene la recente scoperta dell’homo naledi, che in lingua sotho significa stella, sia molto importante ed accenda curiosità e dispute tra gli antropologi, non si deve dimenticare che molti sono ancora i vuoti dell’ albero genealogico umano.

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