KEPLER 452 B
(Daniela Crispo)
Noverar le stelle ad una ad una diceva Leopardi nel Canto notturno di un pastore errante dell’Asia e nella Ginestra :
e quando miro
Quegli ancor più senz’alcun fin remoti
Nodi quasi di stelle,
Ch’a noi paion qual nebbia, a cui non l’uomo
E non la terra sol, ma tutte in uno,
Del numero infinite e della mole,
Con l’aureo sole insiem, le nostre stelle
O sono ignote, o così paion come
Essi alla terra, un punto
Di luce nebulosa….
Giacomo Leopardi osservava il cielo notturno e rimaneva colpito dal numero di stelle che brillavano; immaginava che qualcuno da altri mondi, a noi sconosciuti, potesse vederci come un puntino luminoso, oppure ignorarci perché invisibili. L’infinito spazio celeste ha sempre affascinato l’uomo, spingendolo a fantasticare; soprattutto gli scrittori hanno inventato mondi paralleli che alimentano la letteratura di fantascienza. Oggi il telescopio spaziale Kepler, lanciato dalla NASA nel 2009, ha localizzato nella costellazione del Cigno, distante 1400 anni luce, un pianeta, denominato Kepler 452b , di dimensioni simili a quelle della terra che ruota intorno ad un sole in 385 giorni.
Questi dati, sebbene mancanti di informazioni più dettagliate e potenzialmente responsabili di orientare diversamente i commenti sulla scoperta, sono stati sufficienti per scatenare entusiasmi e ipotesi di vita simile alla nostra. Il tempo libero delle vacanze, ha inoltre creato le condizioni necessarie per la narrazione persuasiva. Tuttavia al di là della fantasia è opportuno sottolineare che la grande distanza rende attualmente impossibile ogni comunicazione. Forse sarà Plato, un satellite che partirà nel 2024 con 34 telescopi a bordo, a risolvere il problema. L’appuntamento con gli extraterrestri è soltanto rimandato.
