LA FORZA DEL GRUPPO
(Maria Di Francesco)
Claudio Pasini, Sandro Castellana, Enrico Faloppa Damiano Lombardo (Ia1),Cecilia Volpi, Sciortino Giuseppe (Ia2), Senia Seno (Ia3),Nico Zorzetto (Ib1); Giovanni Canu, Andrea Antico (Ib2); Michele Davide Gatti, Moreno Poggioli (Ib3); Piero Puricelli, Pierpaolo Pizzioli Luparini (Ib4), Andrea Chiarini, Sonia Mazzi, Enrica Maria Cecchini (Ta1);Vincenzo Trevisol, Sonia Lorenzi (Ta2); Maresca Drigo, Pierino Pilotto (Ta3); Patrizia Campari(Tb); Ada Girolamini, Francesco Novarina (L); Maria Zifaro (La); Fabrizio Tito Antonio Ridolfi (A); Rosanna Aquilano, Giovanni Marvulli (Ab);Clemente Delli Colli, Luigi Mirone (Ya); Mariannunziata Di Francesco, Pinella Ataguile (Yb).
Organizzato dal Multidistretto , dal 17 al 19 aprile 2015, si è svolto a Vicenza il corso sulla “Leadership Lions”. Era la prima volta che partecipavo ad un corso Lions per cui, oltre alla naturale curiosità, non sapevo bene cosa aspettarmi se non che ne avrei guadagnato in conoscenza e maggiore consapevolezza personale. Il corso era ospitato in un modernissimo e bellissimo albergo, ma poteva essere qualunque altro posto, in quanto era molto lontano dal centro cittadino, circondato da ampi spazi pianeggianti e pieni di verde, anche se sullo sfondo emergeva una cintura collinare che anticipava di un po’ le Prealpi. E, sin da subito, ebbi a constatare che non avrei avuto il tempo di visitare quella splendida città, considerato il fitto calendario delle lezioni. Sono stata tra le prime ad arrivare nella sala dove si sarebbero svolte le lezioni e, dopo i rituali e frettolosi saluti, con molta più calma ciascuno dei partecipanti ebbe a presentarsi, indicando il proprio club di appartenenza.
Ed ecco la prima cosa che mi ha colpito! Nonostante parlassimo in italiano, ciascuno tradiva una inflessione particolare, più o meno accentuata, che ci riportava alle nostre regioni di appartenenza e soprattutto diventava segno di come il setting circolare, che caratterizzava una delle modalità del corso, avrebbe fondato le caratteristiche del gruppo. E questo intreccio di espressioni, cadenze diverse non solo non dava affatto fastidio ma anzi creava un insieme ed una sinergia di suoni che, per quanto mi riguarda, testimoniava l’idea di essere parte di una storia più grande delle singole realtà territoriali. Una rappresentanza di Lions italiani, uomini e donne, scelgono di lasciare famiglia, lavoro ed abitudini, si incontrano per tre giorni, per condividere una esperienza comune, sostenendo anche un costo economico, e dedicano tempo ed energie per arricchire le loro conoscenze e fare un percorso di crescita nell’ambito lionistico e non solo. Claudio Pasini e Sandro Castellana, i nostri formatori, hanno sicuramente contribuito a rendere non solo stimolanti ma anche incredibilmente piacevoli le ore di lezione, nonostante il ritmo intensivo e la fatica nel mantenere sempre alta la soglia di partecipazione e di attenzione. Alla fine del corso, c’era in tutti noi, più o meno velata, la nostalgia per la conclusione di questa esperienza, ma nello stesso tempo erano forti la voglia e il desiderio che, in qualche modo, potessero mantenersi i legami che si erano creati nel gruppo, non solo in termini personali. Cosa si è imparato da questo incontro e soprattutto dalla sua articolazione? Che il mettere insieme il patrimonio di conoscenze ed esperienze personali deve potere essere fondamentale nella ideazione e nella realizzazione di progetti che hanno come obiettivo il cosiddetto “ bene comune “, laddove i tempi che viviamo, ci indicano, purtroppo, la prevalenza di comportamenti esageratamente individuali e di fatto indifferenti al prossimo. Perché nostalgia? Perché l’ esperienza di stare fianco a fianco, ascoltare l’altro a te vicino , fare proprie le sue idee, talvolta i suoi sogni, e poi sapere costruire insieme un percorso praticabile ed operare per realizzare quanto ideato, e fare tutto ciò mettendo da parte la presunzione, spesso la docile arroganza, determina quasi naturalmente la gioia del fare, l’entusiasmo del fare insieme. Ed infine la “ Leadership “ , quale preferire? quella personale o quella di gruppo? In genere, la leadership si identifica in una persona dalla forte personalità sia nei piccoli gruppi che in quelli più ampi e di esempi ve ne sono tanti. I Lions a cosa debbono mirare? Quale ambito debbono privilegiare? La risposta è semplice: la leadership del gruppo o la forza del gruppo, come mi è piaciuto intitolare questo breve resoconto da Vicenza, nel quale sicuramente ciascuno, con il proprio ruolo e con la propria responsabilità, ha diritti e doveri, che sommati e mescolatisi diventano un unicum , ovvero: “ La forza del Gruppo “ che è stata la migliore lezione ed è certamente il risultato più importante e significativo del corso.