FESTA DELL’EUROPA
( Gabriella Maggio)
L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. Con queste parole, contenute nella sua dichiarazione del 9 maggio 1950 R. Schuman, ministro degli esteri francese, si apprestava a fondare la Comunità del carbone e dell’acciaio. La dichiarazione è il primo testo politico ufficiale nel quale compare il concetto di Europa. In ricordo di questa dichiarazione il 9 maggio si celebra la Festa dell’Europa, per ricordare i motivi ideali e storici che stanno a fondamento della UE. Le motivazioni ideali non hanno molto successo in questo momento di crisi economica e di mancanza di slanci, sono sostituite da tecnicismi e calcoli miopi, poco comprensibili agli europei stessi. Le incipienti campagne elettorali inoltre spingono le forze politiche dei vari Paesi europei ad alzare i toni per convincere il maggior numero di elettori. Naturalmente il discorso antieuropeo è il più facile e di sicuro effetto su chi ha pochi soldi in tasca. L’Europa, l’euro, il cambio con la moneta nazionale sfavorevole ad alcuni e favorevole ad altri; le pastoie comunitarie che strangolano l’agricoltura e la pesca nostrane, l’atteggiamento verso gli sbarchi dei migranti e così via.
Per quanto ci riguarda qui in Italia dovremmo chiederci cosa hanno fatto e fanno i nostri parlamentari europei. Ma oggi devono prevalere alte motivazioni europeiste. Come ci indica il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, perché l’Europa non è solo un insieme di stati che convivono nel medesimo continente …Noi che siamo europeisti, non ci stanchiamo di sostenere una maggiore integrazione politica dell’Europa. Le idealità devono trovare un corpo per essere portate in giro e il corpo ha esigenze di vita e di energia che l’austerità eccessiva deprime. L’Europa ha bisogno di liberare le sue enormi risorse attraverso una politica dinamica, innovativa e coraggiosa, come spesso ha dimostrato nella sua lunga, sebbene talvolta travagliata, storia. Quest’anno l’Expo gioca un ruolo importante per l’Europa, che vi ha un suo padiglione come fosse uno Stato. È un auspicio. Ma il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, visitando oggi l’Expo ha detto: "Non siamo uno, ma 28 Paesi e Nazioni che hanno deciso di collaborare oltre i confini per stabilire pace, giustizia sociale, welfare e prospettive migliori per le prossime generazioni”. Ancora il cammino sembra lungo, sebbene sia cominciato già da tempo.
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Prima di istituire una moneta unica,
avremmo ,forse ,dovuto creare LA PATRIA EUROPA
abbiamo invece l’Europa delle patrie.
Potrebbe essere un elemento legante l’uso di una lingua unica (vedi esperanto ma non ne parla nessuno )
Fino a quando ogni stato rimarrà prigioniero del proprio passato,la patria EUROPA rimarrà soltanto una bella e meravigliosa utopia.