ERA L’ANNO 846

 

( Pino Morcesi)

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Raffaello Sanzio e allievi la battaglia di Ostia 849

L’avanzata musulmana nel Mediterraneo culmina nell’846 quando i saraceni non riuscendo ad invadere Roma, protetta dalle mura aureliane, distruggono le basiliche di Pietro e Paolo, trucidando le guarnigioni di guardia. Già da tempo, dopo la conquista della Sicilia, le coste italiche e talvolta anche l’entroterra erano stati oggetto di scorrerie. Ma la devastazione della tomba di Pietro, la profanazione della Basilica, l’efferatezza delle uccisioni, come testimonia Prudenzio di Troyes sconvolge il popolo dei cristiani. Erano musulmani di origine spagnola che, risalito il corso del Tevere, si erano abbandonati al saccheggio. Soltanto i contadini erano riusciti a metterli in fuga.

Gli sbandati però si riuniscono e si dirigono verso Montecassino, ma vengono fermati da un violento temporale. Probabilmente non erano invincibili, ma favoriti dalla fama delle loro efferatezze e dall’inefficienza delle difese cristiane. Sarà il papa Leone IV a organizzare fortificazioni e difese. Infatti fa costruire intorno alla basilica di Pietro le mura, da lui dette leonine, e stipula accordi con gli stati limitrofi che organizzeranno una flotta che sconfiggerà ad Ostia quella musulmana nell’849. Questi fatti proteggeranno in seguito la città di Roma dalle incursioni musulmane. Raffaello nel 1514 dipinge la vittoria cristiana di Ostia affrontando un tema ancora di attualità, le incursioni dei pirati musulmani. Così come grande successo, per lo stesso motivo, hanno i romanzi cavallereschi che svolgono il tema della guerra tra cristiani e musulmani.

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