Chiesa del Monastero di S. Teresa alla Kalsa dell’Ordine Carmelitano (piazza omonima)
( Giacomo Cangialosi)
Il monastero venne fondato nel 1651 per volontà di Madre Suor Maddalena di S. Agostino, mentre la chiesa venne benedetta solo nel 1706. Le monache vennero qua trasferite da un precedente convento sito presso le mura di porta S. Agata (attuale Ritiro di S. Pietro). La facciata nobilissima, opera di Giacomo Amato, è in pietra con colonne, balaustre e statue; sul portone un tondo con “La Sacra Famiglia” opera di Cristoforo Milanti. Il portale laterale, sul fianco della chiesa, proviene dalla distrutta chiesa della Madonna delle Raccomandate. L’interno ad aula unica è preceduta dal coro sorretto da otto colonne. Vi sono due altari per lato.
A sinistra nella prima cappella “Madonna del Carmelo” di Sebastiano Conca (1750); nella successiva “Estasi di S. Teresa” di Guglielmo Borremans (1722).
A destra nella prima cappella “Sacra Famiglia” di Giovanni Odasi (1720); nella seconda scenografica opera di Ignazio Marabitti con Crocifisso settecentesco e statue dei Santi dolenti.
Notevoli le balconate dei due coretti laterali. L’altare maggiore, ricchissimo, è intarsiato di pietre dure e semi-preziose con ametiste, agate, lapislazzuli e fregi dorati. Ha come pala “La definizione della maternità divina di Maria” opera di Gaspare Serenario (1746). Ai lati due statue in stucco di Giuseppe e Procopio Serpotta e affreschi di Antonio Grano. Il monastero, un tempo collegato alla chiesa da un cavalcavia, ospitò fino a pochi anni orsono l’Istituto delle Artigianelle.