LA PRIMA GUERRA MONDIALE VISTA DAGLI SCRITTORI
(Gabriella Maggio)
Ardengo Soffici
SUL KOBILEK
Sul fianco biondo del Kobilek
Vicino a Bavterca,
Scoppian gli shrapnel a mazzi
Sulla nostra testa.
Le lor nuvolette di fumo
Bianche, color di rosa, nere
Ondeggiano nel nuovo cielo d’Italia
Come deliziose bandiere.
Nei boschi intorno di freschi nocciuoli
La mitragliatrice canta,
Le pallottole che sfiorano la nostra guancia
Hanno il suono di un bacio lungo e fine che voli.
Se non fosse il barbaro ondante fetore
Di queste carogne nemiche,
Si potrebbe in questa trincea che si spappola al sole
Accender sigarette e pipe;
E tranquillamente aspettare,
Soldati gli uni agli altri più che fratelli,
La morte; che forse non ci oserebbe toccare,
Tanto siamo giovani e belli.
Artista futurista Ardengo Soffici resta fedele allo spirito interventista della prima ora anche nell’esperienza dei combattimenti, che hanno indotto altri scrittori a ripensare la guerra come inutile carneficina. Il fumo degli shrapnel è visto come una nuvoletta che muta colore : bianca, rosa, nera come una deliziosa bandiera e la mitragliatrice canta tra i rami di verdi boschi. Questa interpretazione lirica della guerra culmina in un’ultima immagine di giovinezza e bellezza tanto che la morte potrebbe risparmiare i soldati .