Chiesa del Monastero dell’Assunta dell’Ordine Carmelitano (via Maqueda)
(Giacomo Cangialosi)
Lapide del 1662 con lo stemma dei duca Moncada sormontato dal grifo
La fondazione del monastero, nel 1625, avvenne per volontà di Donna Giovanna e Don Antonio Moncada che decisero di abbandonare i fasti della corte per vivere una vita claustrale (la moglie in questo monastero, il marito nella Compagnia di Gesù). Il monastero nel 1866 venne trasformato in scuola, ancora è visibile il chiostro. La chiesa ha la facciata in pietra d’intaglio con un grande stemma dei Moncada sull’attico e sotto una targa marmorea. Parte della facciata rovinò nel terremoto del 1823 distruggendo il coro all’ingresso e parte del bellissimo pavimento.
L’interno, ad aula unica, presenta una decorazione in stucco opera di Procopio Serpotta, mentre solo quella del presbiterio è attribuibile al sommo Giacomo.
Gloria del Padre, stucchi di Giacomo Serpotta
Notevoli i quattro teatrini, anch’essi in stucco, con storie di S. Teresa. Alle pareti affreschi di Filippo Tancredi e di Guglielmo Borremans con “Storie della vita di S. Teresa” ( nella foto seguente).
Nella volta, fra leziose ghirlande di fiori, “La Gloria della Santa” dello stesso Tancredi. Nell’altare di destra una tela di Gaspare Serenario con “L’offerta della chiesa a S. Giuseppe”; in quello di sinistra bella Crocifissione settecentesca con croce in tartaruga e Santi dolenti in stucco. Sugli altari laterali due busti lignei settecenteschi di S. Giovanni della Croce e S. Teresa d’Avila di scuola napoletana. Notevole l’altare maggiore in pietre dure e semipreziose (agate e lapislazzuli) su cui troneggia il quadro ottocentesco de “L’Assunta” di Giuseppe Patricolo. Il pavimento a tarsie marmoree è del 1635. In una nicchia a sinistra dell’ingresso, un’urna- reliquiario contiene il corpo della martire romana S. Teodora. Nella chiesa è custodito, altresì, il simulacro ligneo della Madonna della Mercede (1910) opera di Rosario Bagnasco (nella foto).
Il monumentale tempio è affidato alla confraternita omonima fondata nel 1909 nella distrutta chiesa di S. Giosafat.