Chiesa del Monastero della Pietà dell’Ordine Domenicano (via Torremuzza)
( Giacomo Cangialosi)
Il monastero venne fondato, per volontà di Francesco Abatellis morto senza eredi, nel proprio palazzo di via Alloro nel 1526 sotto la regola di S. Domenico. L’originaria chiesa oggi si trova all’interno della Galleria Regionale e vi è esposto il grande affresco con “Il Trionfo della morte” (proveniente da Palazzo Sclafani). Nel 1678 venne iniziata l’attuale fastosa chiesa che venne completata nel 1684. Nel 1938 venne qua trasferito il titolo parrocchiale di S. Nicolò alla Kalsa insieme ad alcuni arredi dell’antica chiesa parrocchiale distrutta dal terremoto del 1823 (nell’intervallo il titolo era passato nella chiesa della Catena). La facciata, nobilissima, opera di Giacomo Amato, è adorna di statue, colonne aggettanti e fregi. Sopra il portone statua di S. Domenico di Giacomo Vitagliano e scenografico rosone.
Dello stesso autore è il tondo con “La Pietà” che si trova sopra il portale laterale su via Alloro. L’interno è preceduto dal coro delle monache decorato da stucchi di Procopio Serpotta (1722) e affreschi di Guglielmo Borremans (1722).
G.Borremans – Trionfo di S. Caterina
Degna di nota la grata che lo sovrasta, raffigurante il sole nascente, tutta in ferro battuto come anche le gelosie lungo le pareti. Al centro della navata la volta fu affrescata da Antonio Grano (1708) con “La gloria dell’Ordine domenicano”. ( foto)
Notevolissimi i quattro coretti tra le cappelle laterali. Nei primi due altari di destra e di sinistra grandi tele di Francesco e Vincenzo Manno con “Santi Domenicani”. L’ultima cappella di sinistra contiene la tavola cinquecentesca del”La Pietà”, opera magistrale di Vincenzo da Pavia (XVI secolo), proveniente dall’antica cappella di Palazzo Abatellis. Di fronte un Crocifisso settecentesco su croce in tartaruga. Ai lati del presbiterio due quadroni a fresco di Pietro dell’Aquila (1690). Nella volta dello stesso “Il Trionfo della fede” di Gaspare Serenario (1756). L’altare maggiore in pietre dure ha il tabernacolo in lapislazzuli e diaspro. Notevole, presso l’ingresso, l’antiporta settecentesca in legno traforato.Il monastero oggi ospita la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis.