LA PRIMA GUERRA MONDIALE VISTA DAGLI SCRITTORI
( Gabriella Maggio)
Il poeta Camillo Sbarbaro partecipa alla guerra come volontario nella Croce Rossa e poi da ufficiale fa l’esperienza della trincea : Si batteva i denti, di notte, sull’altipiano. Era una gara a chi resistesse di più al freddo che teneva quegli uomini all’aperto, buttati in terra di qua dei reticolati ? Ingombri d’armi e inermi contro la civetta che veniva a schernirli ( l’ordine delle retrovie era di mandar fuori la pattuglia, ma il Comando in linea schivava le grane), aspettavamo immobili per ore il barlume, che li liberasse, dell’alba. L’ufficiale sembrava non vedere i soldati e i soldati evitavano di guardar l’ufficiale; d’istinto, per non accrescerne il disagio (Da Fuochi Fatui –Riccardo Ricciardi, 1962). In questo breve testo l’autore coglie l’imbarazzo del dare ed eseguire un ordine che espone i soldati a grave rischio per guadagnare pochi metri di terra.