DEMOCRAZIA COMPLESSA
( Pino Morcesi)
Bouvard, coprotagonista insieme a Pécuchet dell’ultima fatica letteraria di G. Flaubert dice : Io credo piuttosto che il popolo è stupido. Pensa a tutti quelli che comprano la pomata Dupuytre, l’Acqua delle castellane eccetera. E’ di tali allochi che è costituita la maggioranza degli elettori, e noi subiamo la loro volontà. Estrapolate dal loro contesto storico-letterario flaubertiano, queste parole si uniscono a quelle di tanti altri uomini qualsiasi e non, che si dicono insofferenti delle difficoltà della democrazia, offuscata da scandali e corruzione, lenta nelle sue procedure e deludente nel mantenere le promesse. I social network poi contribuiscono ad aumentare questa insofferenza e, dando l’illusione della piena libertà , cioè di abolire ogni mediazione tra cittadino e politica, di fatto mettono in crisi la democrazia rappresentativa. A questo si aggiunge il fatto che la politica talvolta cede il governo ai tecnici, ammettendo la propria incapacità ad operare scelte coraggiose che scontentano l’una o l‘altra parte degli elettori.
Tutti questi fattori alimentano l’avversione verso il ceto politico ormai chiamato la casta. Il risultato è l’elevato tasso di astensione nelle consultazioni elettorali diffuso in tutta l’area occidentale, la scelta di partiti populisti e la tendenza ad aspirare all’autorità come soluzione tranquillizzante di fronte alla complessità dei problemi. Il rifiuto della complessità porta alla pratica di un pensiero magico che ha il compito di semplificare molto la situazione, attribuendone la responsabilità ad una cosa o ad un’altra: gli immigrati, le banche, la globalizzazione, come ha detto recentemente Jean –Marie Colombani su il Sette, il magazine del Corriere della sera. Certamente la democrazia non è un sistema perfetto, ma è una forma di governo accettabile e conveniente a tutti i cittadini , per questo è nel complesso stabile. Non impone in maniera assoluta le sue scelte prese a maggioranza, perché dà alle minoranze la possibilità di diventare maggioranza. Sicuramente i suoi tempi sono lunghi e le sue procedure complesse. La democrazia non è disgiungibile dalla complessità. Ma è l’unico sistema politico che garantisce ad ogni cittadino rispetto e libertà.
…..“Ma è l’unico sistema politico che garantisce ad ogni cittadino rispetto e libertà. “……
solo nelle intenzioni delle leggi scritte!!
ma di fatto …che succede?
Se i mezzi informativi nascondono o ,nel migliore dei casi, addomesticano
i fatti..le verità…ecc. Il cittadino comprerà la pomata…..di ogni vanna marchi della politica
e si illuderà di avere scelto il meglio.
DEMOCRAZIA significa governo del popolo ma il popolo per governare deve conoscere
e solo conoscendo può deliberare . La democrazia non sarà mai un fatto compiuto
perchè è un continuo divenire ma in questo divenire la nostra democrazia è diventata occasione di spartizione di poteri,
si è trasformata in partitocrazia che è democrazia degenerata!
Esiste a Palermo,come in molte città italiane, una via intitolata al 20 settembre 1870.
Quanti ,specie nelle nuove generazioni, sanno cosa è avvenuto in quella data?
Ieri è stato il 20 settembre 2014 quindi 144 anni dalla presa di Porta Pia.
Una data con un grande significato che fino al 1930 era un giorno di festa
perchè confermava la laicità delle istituzioni a garanzia ( si sperava) di uguaglianza e di giustizia uguale per tutti
senza discriminazioni di sesso ,religione o colore di pelle,
ma poi “l’uomo della provvidenza” ha pensato bene di cancellarla, donandoci in cambio la festa dei patti lateranensi che ancora commemoriamo.
Tranne la rivista LEFT , tutti gli altri mezzi “informativi “ e i genuflessi politici italioti,
fanno a gara a dimenticarsi del 20 settembre.
Dovremmo riprendere Porta Pia per una seconda volta ,( ma la prima volta è successo davvero?o eravamo su scherzi a parte?) per riaffermare i principi di uguaglianza e di laicità promessi e mai mantenuti da un sistema gattopardesco e pusillanime.
Il nostro è un paese dove la riforma della legge elettorale,e non solo, viene concordata con un pregiudicato.
Triste quel paese che ha bisogno di eroi!