LA PRIMA GUERRA MONDIALE VISTA DAGLI SCRITTORI

( Gabriella Maggio)

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Giuseppe De Robertis

 

Il critico letterario e scrittore Giuseppe De Robertis il 7 marzo 1915 scrive in La Zuccheriera , la sua rubrica sulla rivista Lacerba : In pace parlan male della guerra ; in guerra della letteratura … intanto tra i discorsi, e la molta rettorica che si fa, più diritto di esistere ha proprio la letteratura, che non è un discorso e neppure rettorica stantia…Ma la guerra, oltre a tutti gli infiniti mali, è la scalata degli imbecilli e dei mediocri. Ha rialzato Ugo Ojetti e abbassato De Lollis; procurato simpatie e consenso a Ezio Maria Gray, inimicizie , antipatie e disapprovazioni a Benedetto Croce . E quando non inverte così grossolanamente le parti, livella i valori , o per meglio dire , disvalora tutto, dà a tutto il lasciapassare del patriottismo….si vedono i letteratini rancidi …..levare la voce in nome della patria maledire e rigettare l’arte e la letteratura, che essi nella vita non raggiunsero mai.

De Robertis con queste parole denuncia il facile patriottismo del secolo scorso che, snaturato dalla retorica, diventa succedaneo dei valori, per cui i mediocri s’impongono sui grandi. L’opera letteraria gonfia di retorica viene impunemente spacciata per letteratura. Questo aspetto retorico della nostra cultura non è rimasto circoscritto alla guerra, ma purtroppo è diventato un costume che ancora possiamo notare tutte le volte che ai fatti si sostituisce la loro narrazione e si sfuma il significato delle parole fino ad allontanarlo dalle cose.

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