Chiesa del monastero del SS. Salvatore dell’Ordine Basiliano in corso Vittorio Emanuele
( Giacomo Cangialosi)
Oggi
Fu il primo monastero fondato a Palermo ed ebbe la sua fondazione da Roberto il Guiscardo nel 1072. In esso fu monaca Costanza d’Altavilla, figlia di Ruggero II che, dopo essere stata strappata dalle sacre mura, divenne moglie di Enrico IV e madre di Federico II. Alcuni asseriscono che vi fu monaca anche santa Rosalia, ma non esistono documenti in proposito. Nel 1699, durante il rifacimento della chiesa ad opera di Paolo Amato, venne rinvenuta una scatoletta con una croce e un foglio in cui era vergata in lingua greca la seguente iscrizione: "Ego soror Rosolia Sinibalda pono hoc lignum Domini mei in hoc monasterio, quod semper secuta sum".
Com’era
E’, anzi bisogna dire era, una delle chiese più fastose della città prima che le bombe del 1943 ne facessero scempio. La facciata in pietra d’intaglio immette nel vestibolo dove una scala dà accesso all’ aula ellittica della chiesa con cappellone e due grandi cappelle nell’asse minore dell’ellissi. Ai due lati due affreschi settecenteschi con storie di S. Basilio di Vito D’Anna.
La chiesa, ormai mutila di gran parte della decorazione a marmi mischi e tramischi, si presenta luminosissima con grande cupola nella quale restano brandelli del grande affresco raffigurante "Il Paradiso" di Vito D’Anna del 1765. Nella cupoletta dell’originario presbiterio affreschi di Filippo Tancredi (1705). Delle notevoli opere d’arte che conteneva rimane solo l’altare con il Crocifisso settecentesco e le statue coeve di S. Michele arcangelo, S. Gaetano e Maria Maddalena. Oggi l’asse della chiesa (N-S) ha mutato orientamento (E-O) e l’altare maggiore si trova nella grande cappella di destra con il quadro de "L’Incoronazione di S. Rosalia" del Cedri (secondo alcuni di Gioacchino Martorana) proveniente dalla distrutta chiesa di S. Rosalia annessa ad un monastero benedettino. Anche il monastero delle basiliane, oggi adibito a scuola, ha subito danni ingenti dal bombardamento del 1943, restano brani delle finestre gotiche su via del Protonotaro e del chiostro all’interno dell’edificio scolastico.