RICORDO DI NADINE GORDIMER
(Gabriella Maggio)
All’età di novant’anni è morta a Johannesburg Nadine Gordimer, premio Nobel per la letteratura nel ’91 con la motivazione: ” per essere stata di enorme beneficio all’umanità grazie alla sua scrittura magnifica ed epica”. Impegnata nell’African National Congress, ha combattuto contro l’apartheid insieme a Nelson Mandela. Negli ultimi tempi non ha abbandonato l’impegno civile, anche se il futuro del Sudafrica le sembrava molto problematico. Ho dovuto convivere a lungo con me stessa, sia come scrittrice che come donna… ha scritto di sé, specificando che dal suo punto di vista non ci sono distinzioni di genere perché per tutti la divisione del tempo fra la scrittura e la vita socio-biologica richiede autodisciplina.
Ovviamente lo scrittore non sta ad aspettare la cosiddetta ispirazione come la chiama chi non è scrittore. Alla fine arriva, certo, ma di solito non nelle ore destinate allo scrittoio … quelle ore servono alla trasformazione di qualcosa che è già nato, idee che emergono nel corso di altre attività. Scrittrice prolifica e schiva ha trattato nelle sue opere alcuni temi fondamentali: quello dell’intreccio inestricabile tra vita individuale e collettiva in cui l’amore e le passioni in genere, pedine del caso, giocano un ruolo determinante, perché condizionano le scelte dei personaggi. La scrittura di romanzi e di short story, la forma letteraria secondo lei più adatta all’oggi, è stata accompagnata da una lunga attività di giornalista sul New Yorker e sul Sophiatown Renaissance.