Mito e sua interazione nella società mediatica

(Carmelo Fucarino)

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Gabriella Maggio e Gianfranco Romagnoli

 

La grande questione che in genere è relegata nella sfera degli addetti ai lavori è invece fondamentale nella nostra società che pur nella valenza unidirezionale dell’informazione e della formazione mediatica è ancora strutturata sugli eterni archetipi del mito classico. A parte le indagini e le deformazioni interpretative delle correlazioni con la nostra psiche proposte da Freud e dalla sua scuola, soprattutto il deviante Jung con i suoi archetipi, la interrelazione tra i miti antichi e la struttura formativa odierna è stato il cavallo di battaglia dell’antropologia del Novecento, maestro insuperato Kerényi e la scuola francese di J.P. Vernant.

La Medusa che ha trovato la sua esaltazione orrifica a cominciare dalla metope di Selinunte del 540 a.C. giù fino alle letture pittoriche di Rubens e Caravaggio e alle raffigurazione di Cellini e Bernini, è il tema affrontato dalla professoressa Gabriella Maggio, che ha sviluppato con acume e acrimonia le origini del mitologema nella tradizione letteraria greca e le varianti interpretative e narrative nella tradizione latina, Ovidio su tutti, ne ha analizzato lo sviluppo mitografico attraverso le letture medioevali, Dante protagonista, e attraverso tutta la tradizione rinascimentale, fino ai preziosismi delle Galerie di G. B. Marino del 1620. Momento a noi più vicino la lettura, le interpretazioni e le assimilazioni della cultura moderna, la presenza di questo “cuore di tenebra”, dalle riprese letterarie e cinematografiche alle divagazioni più frivole della moda con il marchio di Versace. Gabriella Maggio puntualizza a coronamento di questo processo di assimilazione soprattutto la professione poetica e il manifesto letterario di Italo Calvino nel Saggio sulla leggerezza, parte delle sue Lezioni americane – Sei proposte per il prossimo millennio, tenute ad Harvard nel 1985.

Dotta ed articolata è stata pure la relazione di Vincenzo Guzzo sul mito di Gaia, nelle due varianti di Omero e di Esiodo, sulla interpretazione delle versioni del mitologema che fu alle origini della teogonia e della creazione del cosmo dalla voragine del chaos e sull’analisi della sua complessa e problematica discendenza.Questa eccezionale serata sulla rivisitazione di nostre interiori pulsioni, inconsce articolazioni della lettura primitiva dell’universo e dell’uomo, ci è stata offerta, come parte del programma annuale, lunedì 14 aprile nei meritori incontri promossi dal dinamismo e dalla solerzia di Sua Eccellenza il prefetto Gianfranco Romagnoli, presidente del CISM – Delegazione Siciliana, presso la sede di Carlo Saladino Editore.

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