RIVOLUZIONE CLASSICA NELLA MUSICA
(Irina Tuzzolino)
Josef Haydn
Il concetto di musica classica oggi indica la musica colta differenziandola da quella popolare e leggera. Ma l’attributo di classico, come è accaduto per le altre manifestazioni culturali è stato attribuito post eventum. Classico deriva da classis nel significato di classe ed indica gli autori scelti per essere insegnati nelle classi, quelli ritenuti per universale o quasi consenso eccellenti, perché ogni volta che li leggiamo ci rivelano qualcosa di nuovo. Per fare un esempio sono classici Dante, Manzoni,Shakespeare, Montaigne, Montale, Virgilio, Omero etc. prescindendo dai periodi o dalle correnti storico-culturali alle quali appartengono. Se procediamo poi alla considerazione del loro specifico contesto letterario dovremo differenziarli tra loro, ma non per questo perderanno l’attributo di classico. Per la musica però il termine classico indica un periodo preciso tra la seconda metà del ’700 ed i primi decenni dell’800 e riguarda la musica di tre compositori che si collocano nell’arco di un settantennio e che realizzano una profonda trasformazione nella composizione musicale pari a una vera e propria rivoluzione, si tratta di Haydn, Mozart e Beethoven.
Quello che li accomuna è l’abbandono della descrizione del sentimento per la realizzazione del dramma nella musica sinfonica, legando tessuto strumentale e emotività, sperimentalismo e convenzione, realizzando un teatro di suoni in cui il contrasto fra tensione e stabilità, regolato da stringenti logiche interne, attinge un’inedita potenza emozionale. Una drammaturgia senza parole che svincola la musica dal canto. E’ interessante notare che nello stesso periodo anche la poesia passa dalla descrizione all’espressione del sentimento. Anche a questi musicisti si può attribuire l’aggettivo classico, in un senso più ampio di quello della periodizzazione storico-culturale, nel senso in cui si attribuisce agli scrittori ed ai poeti, in quanto l’ascolto della loro musica rivela sempre qualcosa di nuovo, trascinandoci verso vette sublimi.