GLI SPAURACCHI DEI BAMBINI
( Gabriella Maggio)
Il Prefetto Gianfranco Romagnoli e il Prof. Carmelo Fucarino
L’attrazione per gli aspetti dell’horror che suggeriscono il senso dell’ignoto che è nell’uomo e che fa paura per la sua incontrollabilità e che spesso non è che oscuro e confuso complesso di colpa, è stata operante in tutte le epoche sia nella cultura popolare che in quella colta. Gli spauracchi dei bambini nella preistoria e nel mondo greco è il tema che Carmelo Fucarino ha recentemente trattato per il ciclo annuale di conferenze del Centro Internazionale di Studi sul Mito. Lo studioso ha guidato il numeroso e colto pubblico, che frequenta le conferenze del Centro, attraverso un ampio e articolato percorso, con puntuali riferimenti alle fonti, che dalla preistoria si è esteso a comprendere il mondo greco con interessanti puntate nel contemporaneo.
Lo spauracchio è qualcosa che spaventa ( da spaurare), rende sgomenti, ma nel passato aveva un valore educativo, ed il monstrum che lo rappresentava, cioè un essere che si presentava con caratteristiche estranee al consueto ordine naturale, aveva il compito di educare alla norma. Naturalmente oggi abbiamo superato questa pedagogia già ampiamente criticata da Platone nella Repubblica. Questi mostri avevano nomi onomatopeici con raddoppiamento : Baubò, Mormò, Karkò, e persino Gorgò, la Gorgone, che per alcuni aspetti veniva associata con queste figure. Spesso come Baubò evocavano immagini della sessualità femminile considerata sconcia, ma anche fortemente comica e davano il ritmo alle nenie incantatrici delle balie quando accompagnavano i bambini nel sonno.