IL CANTO ALATO DI GONCA DOGAN INCANTA IL PUBBLICO DELLA MAZZOLENI

(Marta Santoro)

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Gonca Dogan

Sulle ali del belcanto era il titolo del concerto della XXIX Stagione degli Amici dell’Opera Lirica Ester Mazzoleni che il 22 marzo ha avuto come sede la suggestiva sala Almeyda dell’Archivio Storico Comunale di Palermo protagonista Gonca Dogan, una nuova vestale del belcanto ottocentesco impegnata a riproporre lo stile e soprattutto i segreti che aleggiano nelle opere di Bellini e Donizetti meno note ma che grazie alla renaissance sono rientrate nel repertorio. Si deve a Maria Callas della Bolena e a Leyla Gencer della trilogia elisabettiana il riproporre, nel XX° secolo, il soprano drammatico di agilità la cui memoria si era persa con l’avvento della scuola verista e dei suoi interpreti.Gonca Dogan, turca anche lei, si riappropria degli insegnamenti della Gencer felice di collocarsi come erede della grande maestra di cui ha assimilato l’alta lezione e soprattutto la totale passione per la Musica.

I brani scelti hanno visto ripercorrere un arco interpretativo assai significativo e raramente proposto in concerto; dalle belliniane Adelson e Salvini e Norma, approdava alle donizettiane arie da: Caterina Cornaro, Roberto Devereux, Anna Bolena e Maria Stuarda con un’incursione nel Faust , nella Rondine e nella Rusalka. Rondine.Un parterre vivamente attento ed entusiasta è stato calamitato dalla personalità interpretativa ed esecutiva della cantatrice che come una fedele Aracne, ha tessuto la sua tela dispensando e mettendo in luce un canto alato per gli ampi archi di fiato, tecnicamente sorretto, rilucente per bellezza di timbro, smalto argenteo, facilità della zona acuta adeguatamente sorvegliata.E’ difficile scegliere fior da fiore, nel complesso ci sentiamo di apprezzare la sua facilità di comunicare, attraverso la musica, la storia dei personaggi a tuttotondo rivissuti nella loro psicologia, abbandonandosi quindi a momenti di dolore, tensione, tenerezze, invettive e attimi di alta immedesimazione ed ispirazione raggiunti soprattutto nella “Canzone alla luna” e in “Casta diva”.

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Alberto Maniaci

Sulle ali del belcanto si è cimentato il bravo, giovane pianista Alberto Maniaci un autentico talento che ama l’Opera e si sente, allorché riesce a respirare con la cantante sostenendone momento per momento tutte le aspettative, dando anche prova del suo pianismo nell’emozionante esecuzione dell’Intermezzo di Manon Lescaut e dell’Overture della Rusalka. Una serata da non dimenticare con un pubblico numeroso e pienamente appagato.

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