DALLA CINA ALL’ITALIA
( Pino Morcesi)
Una gualchiera medioevale fabrianese
Un tempo le invenzioni nate in Oriente venivano perfezionate in Occidente e da qui diffuse in tutto il mondo. Oggi avviene il contrario, perché abbiamo abdicato alla nostra creatività ed inventiva e ci sentiamo succubi di quella che viene chiamata Cindia, cioè Cina ed India, di cui guardiamo ammirati il tasso di crescita, sebbene in questi mesi stia rallentando. Il cammino della carta quale noi la usiamo è stato lungo, ma risolutiva è stata la modifica apportata alla sua fabbricazione dalla cartiera di Fabriano intorno alla metà del 1200. Infatti i Cinesi usavano la carta già nel II sec. a. C. La carta era ricavata dalla corteccia del gelso macerata nell’acqua, la pasta ottenuta era trattata con colle per renderla resistente ed impermeabile agli inchiostri. Il segreto della fabbricazione della carta fu ovviamente tenuto nascosto per qualche secolo, ma poi venne conosciuto, favorendone così una larga utilizzazione. Sono stati gli Arabi a diffonderne in Occidente l’uso.
Si narra infatti che due fabbricanti di carta cinesi siano finiti prigionieri degli Arabi e che sotto tortura abbiano rivelato i segreti dell’arte. La carta avanza quindi insieme alla civiltà araba, conquistando l’Europa. Ma non tutte le persone che contano la vogliono usare per redigere documenti ufficiali perché si deteriora facilmente in quanto le colle usate la rendono facile preda degli insetti. Infatti Federico II di Svevia ne proibisce l’uso nella sua Cancelleria. Gli artigiani di Fabriano però trovano il modo di migliorare la qualità della carta cominciando dalla sfilacciatura degli stracci di cotone da cui ricavare la pasta per preparare la carta nelle gualchiere, dove si sfrutta l’energia dell’acqua del fiume e dalle colle più efficaci, che rendono più resistente la carta, ricavate dagli scarti della lavorazione delle pelli. La sicurezza nell’impiego della carta nei documenti ufficiali è garantita dalla filigrana che viene inserita in ogni foglio. A queste innovazioni si unisce il costo contenuto che permette la diffusione dell’uso della carta di cui poi si gioverà l’invenzione dei caratteri mobili della stampa. Ancora oggi Fabriano è sinonimo di scrittura: il computer ha fatto aumentare il consumo di carta.