Ma tu che lavoro fai? Storie di Editori. Recensione di un’inchiesta sul campo

( Lavinia Scolari )

Quando si parla di cultura, non si può non parlare di libri. I libri, infatti, in qualunque formato, sono i depositari materiali del nostro sapere, gli strumenti di condivisione e trasmissione della nostra identità culturale. Essi parlano di tutto ciò che ci riguarda: del reale e dell’impossibile, degli uomini e dei sogni, del mondo e della vita. Ma molto di rado parlano di loro stessi e di chi li “costruisce”. Un simile “lavoro sporco” è stato svolto da Luana Lupo e Stefano Nicosia nel loro “Ma tu che lavoro fai? Storie di Editori”. Questo densissimo volumetto, pubblicato per la casa editrice Edizioni di Passaggio, ha quasi la forma di un’operazione di “meta-saggistica”: un libro che ci parla dei libri, della loro dimensione concreta, del loro valore contenutistico e culturale e soprattutto del mestiere di chi i libri li “fa”, di coloro che lavorano in forma più o meno precaria in una casa editrice e spesso si sono scontrati con la domanda: ma tu che lavoro fai? Sì, perché, nella nostra “fast- society” del consumo irriflesso e del calcolo economico, il lavoro culturale di chi produce contenuti e non merci è quello più fragile e il più difficile da definire, al punto da non venire quasi considerato come un “lavoro” a tutti gli effetti, ma al rango di un’attività auto-appagante, indegna di essere valorizzata come merita o di trovare un posizionamento stabile. Ciò che dunque ha dato impulso a questo progetto è la necessità di definire in che cosa consista il lavoro culturale della piccola e media editoria, quale ruolo abbia nella nostra società e che cosa comporti.

Gli autori, che, come da nota biografica, “si occupano e preoccupano” di editoria e letteratura, hanno strutturato questo studio come un’intervista corale e tematica suddivisa in capitoli. Infatti, il lettore si trova davanti a un’indagine svolta dall’interno (Luana Lupo lavora in una casa editrice) e dall’esterno (Stefano Nicosia è un giovane studioso di filologia e letteratura) sul mondo dei cosiddetti editori indipendenti, quelli che affrontano la sfida quotidiana alla sopravvivenza e che cercano di emergere nella giungla delle grandi catene e dei colossi editoriali, tra difficoltà, successi ed errori. Il testo, lucido e articolato, parte dalla domanda del titolo (secondo un modello applicato a tutta la collana “a che punto siamo”) e dialoga con i protagonisti in carne ed ossa, non i grandi gruppi editoriali, ma gli “artigiani del libro”: scrittori, sì, ma soprattutto editori, grafici, editors, traduttori, illustratori, informatici, tipografi, direttori di collana, distributori, librai e così via. Ecco che si apre al lettore un mondo complesso, fatto di una pluralità di soggetti, di operazioni e di problematiche: l’inventio di un’idea, la sua progettazione, lo scambio osmotico con gli autori e il cammino verso la “confezione” del libro, ma anche la questione degli e-book, l’editoria a pagamento, le fiere librarie (con i loro paradossi e diseguaglianze), le presentazioni, le librerie, il mercato. Il risultato è un ricco approfondimento “d’inchiesta” sviluppato attraverso l’esperienza concreta dei suoi “operatori culturali” (tra le case editrici intervistate, citiamo la :duepunti edizioni, Marcos y Marcos, minimum fax, Navarra editore e Zandonai, cui si aggiungono le testimonianze di librai, come Fabrizio Piazza della libreria Modusvivendi di Palermo, e di scrittori, come Giorgio Vasta). Questo pregevole saggio, scritto a due mani in uno stile asciutto ed efficace, offre un acuto “dietro le quinte” dell’editoria italiana e dà voce in modo innovativo e direi “inedito” a chi sulla cultura scommette ogni giorno e guarda al lavoro intellettuale come una risorsa irrinunciabile.

TITOLO: Ma tu che lavoro fai? Storie di editori

AUTORE: Luana Lupo, Stefano Nicosia

COLLANA: A che punto siamo?

PAGINE: 136

FORMATO: 12×18

CODICE: 9788897298144

PUBBLICAZIONE: Novembre 2013