CON LA CULTURA NON SI MANGIA. O FORSE SI’?

( Carlo Barbieri)

Chi ha detto che "Con la cultura non si mangia" è uno ******* (non mi piacciono le parolacce, ognuno ci metta quella che preferisce secondo fantasia, esasperazione e aggressività). E’ come se uno sceicco, informato del fatto che sotto la sabbia del suo emirato c’è il petrolio, commentasse "Non abbiamo bisogno di petrolio, ma di soldi".La cultura non è solo godimento dell’anima, grandissimo *******, è anche la grande soluzione dei nostri problemi economici. Gran parte dell’Italia è come un ristorante che produce i migliori piatti del mondo… ma i gestori, messi lì dai proprietari (che siamo noi, per capirci meglio) non gli fanno pubblicità, non spiegano ai clienti come arrivarci, tengono le strade sporche e piene di buche, e magari quando arrivano i pochi clienti li trattano male. E secondo voi quelli che fanno? Ovvio, se ne vanno su Trip Advisor e a quel ristorante gli fanno una recensione da una stella, del tipo "andatevene da un’altra parte che ve la passate meglio". E così succede che il ristorante "Chez Louvre" fa da solo più soldi delle centinaia di ristorantini di casa nostra.

A questo punto i gestori dei ristoranti nostrani si trovano ad avere, fra quelli che hanno assunto perché servivano veramente e quelli che hanno assunto per procurasi la "riconoscenza dei beneficati", più camerieri e cuochi che clienti. E allora che fanno? Ma è ovvio: finché riescono a spremere soldi ai proprietari tengono aperto, e magari pretendono la gratitudine dell’esercito di lavoratori perché non li mettono in mezzo a una strada. E quando i proprietari decidono finalmente che soldi da buttare non ce ne sono più… chiudono il ristorante. Grandi Manager. Geniali. Però, però… a pensarci bene, ma chi ce li ha messi questi qui a gestire i nostri ristoranti?