CIALDE di P. Manzella
( Gabriella Maggio)
La poesia nasce da un’inquietudine, dalla ricerca urgente di trovare risposte alla vita, da una lacerazione interiore che vuole essere ricucita, ma tende sempre a riaprirsi. In questa dialettica interiore la composizione del verso costituisce una pausa, una conclusione provvisoria. Così nel tempo si succedono le raccolte di versi dei poeti, coaguli provvisori della loro ricerca. Nella sua ultima raccolta Cialde Pietro Manzella esprime friabili, come le cialde, annotazioni poetiche suggerite dal vento, dal cielo e dalla natura che, quasi sempre ingenua e incontaminata, offre un approdo all’incessante ricerca esistenziale del poeta. Nel contesto naturale, vero e proprio locus amoenus dove l’autore arriva stanco e affranto dopo l’esperienza della quotidianità, si colloca con naturalezza il tu femminile come corpo rassicurante, origine di ogni serenità ( trasforma / le lacrime/ in raggi di sole / quando incrocia …il tuo sorriso) . Filo d’Arianna nel disordine del quotidiano contingente, tra tutte le raccolte poetiche di Manzella.
Poesia calda di sentimenti e sensazioni, che nasce, come dice l’autore stesso nel risvolto di copertina, dal suo magma interiore e il titolo cialde etimologicamente si richiama al caldo, dal francese chalde. Ma le cialde sono anche il cibo preparato dalla donna-nutrice per l’autore, mi nutro/ delle tue cialde / per leggere/ nel profondo dei loro animi. Il poeta è quindi colui che sa per mezzo della donna e garantito dal suo sapere pronuncia parole, scrivo la mia vita/ tra le genti / che mi passano accanto. Già Ungaretti E forse io solo so….. ( In memoria- da L’Allegria). Il libro raccoglie sessantatre poesie composte tra il 2008 ed il 2013, nate dall’esperienza giornaliera di Manzella così come anche nelle altre raccolte. Musa pedestre, dunque, che non si esprime col riso critico sui comportamenti umani, ma con l’umana comprensione. Poesia risolta e risolutrice che accomuna poeta e lettore nella fragile precarietà della vita, in cui l’amore ha un ruolo centrale.