OMAGGIO A CLAUDIO ABBADO
( Gabriella Maggio)
Il 20 gennaio 2014 è morto Claudio Abbado grande direttore d’orchestra, magico interprete della musica, che nella sua lunga e splendida carriera ha scelto d’interpretare, dopo studi pazienti e lunghi. Ha diretto i Berliner Philarmoniker, che lo hanno voluto come direttore dopo Karajan, e con questi ha inaugurato la riapertura del Teatro Massimo di Palermo il 12 maggio 1997 con l’esecuzione della prima e della terza sinfonia di Brahms. Vi fa ritorno il 1 maggio 2002 già segnato dalla malattia, emaciato nel volto e allampanato dentro il frac, ma tanto più incisivo e perfetto nell’articolato programma di sala : Beethoven “Egmont” ouverture op. 84, Brahms Concerto per violino op. 77 – violinista gil Shaham, Dvoràk Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo”, Verdi Ouverture da "I Vespri Siciliani". Ritorna ancora nel 2006 con l’ Orquesta Sinfónica de la Juventud Venezolana “Simón Bolívar” che raccoglie ragazzi del Venezuela a rischio, offrendo loro l’opportunità di imparare a suonare uno strumento. Ancora una volta propone gli amati Beethoven e Mahler. Abbado ha coniugato insieme cultura e impegno civile, attraverso la divulgazione della musica. Per chi ha avuto la fortuna di ascoltare la sua musica dal vivo, è difficile trovare le parole adatte a renderne l’armonia e la sapienza umana che trasmetteva. I linguaggi verbali come credo anche quelli musicali sono sempre allusivi e simbolici e sfumano proprio quando pare di maneggiarli con precisione, ma lasciano un ‘impressione come i sogni che non si ricordano e pure di loro resta qualcosa che testimonia che li abbiamo veramente sognati. Abbado era uomo di sogni.