PARTITA LA XXIX STAGIONE DELLA MAZZOLENI
(Gaetano Albergamo)
Il Maestro Calogero Di Liberto
Martedì 7 gennaio, negli splendidi saloni di Villa Malfitano, sede della Fondazione G.Whitaker, si è inaugurata la XXIX Stagione dell’Associazione Amici dell’Opera Lirica Ester Mazzoleni, in collaborazione con l’Associazione Luna Dolce Emanuela Brancati e la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo con un Concerto del pianista Calogero Di Liberto preceduto dalla Cerimonia e Consegna della Borsa di Studio Emanuela Brancati. Il padrone di casa, prof. Renato Albiero, ha dato il benvenuto ad un parterre ricco di presenze significative del mondo della Medicina, della Musica, della Cultura. Giacomo De Leo, preside della facoltà di Medicina, ha consegnato il premio 2013/2015, alla ricercatrice dott.ssa Francesca Toia impegnata con un team di studiosi sulle implicanze del melanoma. Innocenzo e Marina Brancati, presidenti dell’Associazione Lunadolce, hanno illustrato le finalità che animano il sodalizio impegnato settimanalmente a portare conforto e sostegno ai malati oncologici.L’incipit alla musica è stato dato dal presidente dell’Associazione Ester Mazzoleni, prof. Salvatore Aiello che oltre a fornire ragguagli sulla Stagione 2014 si è detto orgoglioso di mettere a servizio del dolore e della sofferenza, l’Associazione.Ben impaginato il programma del concerto che spaziava dalla Sonata al “Chiaro di luna” di Beethoven, attraverso la Fantasia – Improvviso op.66 di Chopin, “La campanella” di Paganini – Liszt, “Tre preludi” di G. Gershwin, “Danza rituale del fuoco” di M. de Falla, giungeva alle scintillanti note del Concerto Arabesques sui temi tratti dal “Bel Danubio blu”.
Il virtuoso Calogero Di Liberto ha offerto un’ulteriore prova del suo talento e della sua appassionata esperienza che ha saputo tradurre nella tastiera insospettate suggestioni timbriche, idee giuste e necessarie per rendere giustizia a pagine immortali diverse per atmosfera e stile. Rapinoso il suo virtuosismo fatto di delicatezze ricche di spiritualità ed emozioni sostenuto da ritmi incalzanti e magnifici spunti melodici in continuo dialogo con lo strumento e il pubblico,assai numeroso, rapito, gli ha regalato una standing ovation ricambiato, per bis, dal Sogno di Schumann. Ancora una volta l’Associazione si è confermata una presenza di tutto rispetto e di grande risalto nella città.