L’Associazione Mazzoleni all’opera
( Gaetano Albergamo)
Da sinistra Alberto Maniaci, Elisabetta Giammanco, Pietro Picone
Il 5 ottobre ha segnato la riapertura della XXVIII Stagione Concertistica dell’Associazione Amici dell’Opera Lirica Ester Mazzoleni. Nella suggestiva sala Damiani-Almeyda dell’Archivio Storico Comunale, sacrario di memorie cittadine, ha avuto luogo il Concerto con la partecipazione di giovani ma affermati artisti: il versatile tenore Pietro Picone, l’avvenente soprano Elisabetta Giammanco e il talentuoso pianista Alberto Maniaci.
Salvatore Aiello e Vladimir Korotkov
Ad avviare la serata il Ministro Straordinario Plenipotenziario Console Generale di Russia Vladimir Korotkov che con parole calde e molto lusinghiere ha voluto omaggiare il presidente Salvatore Aiello di un prezioso volume dedicato alle icone russe e della locandina delle celebrazioni degli Amici Giuseppe Verdi di Mosca, faceva seguito l’affettuoso saluto del mezzosoprano Irina Pererva testimoniando la lunga amicizia con Aiello ;gentile il suo dono di un CD, assai interessante, di Cori moscoviti.
Ben impaginato e di grande responsabilità il programma che spaziava da Verdi, per ancora onorare il bicentenario della nascita, a Puccini con approdi a Massenet, Cilea e Tosti. Elisabetta Giammanco metteva a disposizione la sua voce di soprano lirico il cui timbro gradevole e le capacità interpretative emergevano già dall’iniziale Tosti di “Amour amour”, poi via via le scelte onerose dei verdiani “Morrò ma prima in grazia” del Ballo in Maschera, “Pace, pace mio Dio” della Forza del destino, “Tu, tu piccolo iddio” della Madama Butterfly, la lasciavano scoperta necessitando di maggiore polpa vocale e di controllo per una più efficace ascesa all’acuto. Di simpatico e bel timbro si fregiava il tenore Pietro Picone che in qualche modo ci ha maggiormente convinti per la capacità di reggere le varie tessiture di un canto sempre generoso e caldo messo qualche volta in difficoltà in zona acuta. Ad entusiasmarci il pianismo di Alberto Maniaci dal delicato tocco frutto di solida tecnica ma anche di acuta sensibilità, sempre presente ha supportato e respirato con i cantanti; assai di rilievo l’esecuzione trascinante dell’Intermezzo della pucciniana Manon Lescaut. “I te vurria vasà” in bis concludeva la serata applaudita da un pubblico numeroso e nel complesso soddisfatto.
Bravissimo Alberto!