LA SFINGE

( Carla Amirante)

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La Sfinge egiziana, chiamata da Erodoto androsfinge per distinguerla da quella greca.è la più grande scultura monolitica esistente al mondo con i suoi 73 m. di lunghezza, i 6 m. di larghezza ed i 20 m. di altezza, si trova alle porte della metropoli del Cairo, a Giza, a fianco del viale che dal tempio del sole conduce alla piramide di Cheope. Essa si presenta come una colossale scultura con il corpo di un leone accovacciato, le zampe anteriori distese in avanti come se volere porgere un’offerta ed il volto di uomo, probabilmente quello di un faraone. Ma ancora non si è riusciti a stabilire la data di costruzione del manufatto, il preciso significato religioso che le veniva attribuito e così pure di quale faraone riproducesse il volto. Comunque c’è una spiegazione abbastanza chiara di cosa essa significasse per gli antichi egiziani nel libro dei morti, dove si legge che essa è: ”guardiana delle soglie proibite e delle mummie reali. Ascolta il canto dei pianeti, veglia sul limitare dell’eternità, su tutto ciò che è stato e che sarà, vede scorrere in lontananza i Nili, i fiumi celesti, dove navigano le barche del sole”. Perciò la Sfinge, Shespankh in lingua egiziana, era la statua vivente creata per manifestare l’autorità del re, custodire, proteggere i templi ed i sepolcri che le sorgevano accanto ed assicurare che la luce del sole sorgesse tutti i giorni regolarmente.

La Sfinge fu costruita proprio con lo scopo di sorvegliare la porta occidentale del tempio del sole ad esso vicino, da cui uscivano il sole ed i morti; inoltre si comprende che essa doveva essere strettamente legata al culto del sole e legata al mondo dell’aldilà, perché la direzione del viso e dello sguardo sono rivolti ad est, verso l’equinozio di primavera, e l’espressione del volto, enigmatico ed imperturbabile, esprime distacco e serenità dalla realtà che la circonda piuttosto che angoscia per la morte. Quel grosso monolite, voluto dai faraoni, con il suo grandioso aspetto, serviva a manifestare il potere dei re ed il loro credo in un mondo ultraterreno, nel quale sarebbero divenuti dei ed avrebbero viaggiato nella barca solare accanto al dio Sole, il loro padre. Riguardo alla data della sua costruzione, si era pensato a lungo che fosse avvenuta verso il 2630- 2510 a.C., e che rappresentasse Chefren, faraone della IV dinastia, in seguito si è creduto invece che il volto della Sfinge fosse quello di Cheope, un sovrano di poco anteriore, ma da ultimo è stata formulata un’altra ipotesi molto suggestiva e non priva di una certa attendibilità. La nuova teoria è in parte opera di un famoso detective americano Frank Domingo, massimo esperto del Dipartimento di polizia di New York, che con i software dell’FBI, ha rilevato che il volto di questa, comparato con l’unica statua esistente di Chefren conservata al museo del Cairo, è quello di un altro faraone, perché il profilo ortogonale del monolite è diverso, anzi è quello di uomo di un’altra etnia: questa conclusione ha dato valore ad una precedente teoria che sosteneva la Sfinge molto più antica delle piramidi, che si trovano accanto a lei.Secondo questa ipotesi, nuova e al tempo stesso antica, la data della sua creazione sembra risalire a parecchi millenni anteriori al 2500 a.C., forse addirittura all’8.000-6.000 a.C. e che la costruzione sia stata opera di una civiltà preegizia e gli elementi a favore di questa teoria sono più di una:

1) l’orientamento della statua rispetto alle piramidi raffigurerebbe una mappa stellare di circa 13.000-9.500 anni fa, quando in quel periodo astronomico il sole sorgeva nella costellazione del leone che si trovava proprio nel punto verso cui il monolite era orientato.

2) la testa sembra essere stata sostituita in tempi più recenti perché è in uno stato di conservazione migliore rispetto al resto del corpo, nonostante questo ultimo sia stato per lungo tempo ricoperto dalla sabbia e quindi meno esposto all’erosione del vento. Si pensa anche che in origine la testa fosse quella di un leone, se è esatta la nuova data stabilita per la sua origine.

3) la mancanza di proporzione tra la testa più piccola ed il corpo che va contro la tradizione artistica egiziana molto precisa.

4) la presenza di erosione sul corpo dovuta all’acqua perché 10.000 anni fa la terra d’Egitto, oggi desertica, a quel tempo era fertile e sottoposta a piogge abbondanti.

La Sfinge con la sua presenza silenziosa, con il corpo metà uomo e metà bestia, con il volto enigmatico, pone ancora tanti interrogativi sulla sua nascita, il suo significato, così continua a circondarsi di un alone di mistero ed a confondere le menti degli studiosi.

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