Amare è così breve, e dimenticare così lungo ( Pablo Neruda)
Nel quarantesimo anniversario della sua morte
( Gabriella Maggio)
Il 23 settembre 1973 moriva il poeta e uomo politico cileno Pablo Neruda, il cui nome vero era Ricardo Reyes Eleazer Basoalto. Nel 1971 aveva ricevuto il Premio Nobel per la letteratura con la motivazione : “ Per una poesia che con l’azione di una forza elementare porta vivo il destino ed i sogni del continente”. E’ bello ricordarlo con questa poesia per la sua terra da Memoriale di Isla Negra :
Riportami, o sole,
al mio destino agreste,
pioggia del vecchio bosco,
riportami il profumo e le spade
che cadevano dal cielo,
la solitaria pace d’erba e pietra,
l’umidità dei margini del fiume,
il profumo del larice,
il vento vivo come un cuore
che palpita tra la scontrosa massa
della grande araucaria.
Terra, rendimi i tuoi doni puri,
le torri del silenzio che salirono
dalla solennità delle radici:
voglio essere di nuovo ciò che non sono stato,
imparare a tornare così dal profondo
che fra tutte le cose naturali
io possa vivere o non vivere: non importa
essere un’altra pietra, la pietra oscura,
la pietra pura che il fiume porta via.