8 Settembre 1943

( Pino Morcesi)

L’armistizio con gli Alleati viene firmato a Cassibile il 3 settembre ’43 dal generale Castellano e dal generale americano W. Bedell Smith. Sarà comunicato agli Italiani l’8 settembre con un proclama del generale Badoglio, Capo del Governo , alle 19.42 dai microfoni dell’EIAR. Ma già alle 18.30 il generale D. Eisenhauer aveva annunciato da Radio Algeri la resa dell’Italia. Tutto l’esercito italiano resta senz’ordini sbandato, Badoglio e il Re lasciano Roma per Brindisi. L’interpretazione di questi fatti tanto importanti per il futuro dell’Italia è stata controversa ed infatti l’8 settembre è stato in qualche modo messo in ombra. Qualcuno vi ha visto la fine dello Stato risorgimentale , altri l’inizio della Resistenza da cui è nata la Repubblica. La prima interpretazione fa leva sul fatto che la popolazione in quei giorni smarrì l’idea del bene comune, rifugiandosi nei legami e negli interessi personali. La seconda invece fa leva sulla reazione popolare che prendendo le distanze dal periodo fascista vuole costruire una società migliore.

Oggi si riprende l’argomento affrontandolo da un altro punto di vista, quello della capacità mostrata dal popolo italiano di sopportare, di reagire e resistere anche in condizioni di grande difficoltà. Forse si trova incoraggiante oggi ritrovare questi esempi in tempi di crisi e di cambiamento della propria vita. Numerosi sono stati i racconti orali di quei tempi avventurosi, ma purtroppo se non sono stati consegnati a filmati o a libri di memorie si vanno perdendo o si sono già perduti insieme ai protagonisti. Io ho avuto modo di ascoltare alcuni racconti ancora vibranti dell’emozione di giocarsi la vita giorno dopo giorno con vari mezzi. Le emozioni restano ora soprattutto consegnate ai film ed alle opere narrative di A. Moravia, I. Calvino , C. Cassola ed altri, che hanno avuto il merito di presentare luci ed ombre di quel periodo, senza confezionare una verità predefinita, a tutto tondo, secondo l’abitudine di molta cultura italiana.