SEAMUS HEANEY- POETA IRLANDESE
(Gabriella Maggio)
Venerdì 30 agosto 2013 all’età di 74 anni è morto dopo una breve malattia Seamus Heaney, poeta irlandese, premio Nobel per la letteratura nel 1995 con la motivazione: Bellezza lirica e profondità morale, che esalta i miracoli quotidiani e il passato vivente. E’ stato considerato un poeta impegnato nella quotidianità del lavoro attraverso i suoi strumenti tradizionali, come la vanga, e degli affetti familiari, il padre ed il nonno. Sensibile alle tensioni politico-religiose dell’Irlanda della fine degli anni ’60 di cui è stato testimone diretto ed alle memorie storiche della sua terra. In questa adesione alla realtà ed al suo popolo è stata sempre evidente la convinzione che è necessario schierarsi e che nella vita bisogna scavare sempre anche con la penna. Ma con umiltà e semplicità non prive d’ironia. Era un uomo che di mestiere faceva il poeta, non era il Poeta.
La sua cultura era ampia e solida e abbracciava l’antico ed il moderno con lo stesso interesse. Omero, Ovidio e Virgilio di cui in particolare amava le Bucoliche , perché vi sentiva l’eco della guerra civile romana che gli ricordava i Troubles irlandesi. Ma anche le traduzioni da Dante e recentemente da Pascoli delle Myricae a cui lo avvicinava l’attenzione alla campagna ed alle piccole cose, come pure la ricerca linguistica. Come Pascoli Heaney scava la sua lingua nell’interazione tra irlandese, inglese e la lingua della contea di Derry che ha imparato nell’infanzia. E anche tanti altri autori come Milosz, Yates . La cultura irlandese vive oggi una crisi di orfanezza, sebbene possa collocarlo nel suo pantheon letterario novecentesco accanto a J.Joyce, W. B. Yeath, S. Beckett.