STABAT MATER

(Salvatore Aiello)

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In omaggio a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e alle vittime della mafia, al Massimo di Palermo è stato eseguito lo Stabat Mater di Rossini. Perseguitato dal ricordo vivo del glorioso Stabat di Pergolesi, il pesarese, “mentore” Bach, dopo una intensa elaborazione presentò nel 1842 il suo lavoro religioso a Parigi. Apprezzato da Donizetti che lo diresse magnificamente a Bologna con brillanti esiti ed altissima qualità vocale, la partitura, nel dibattito della critica che talvolta vi ha ravvisato elementi più operistici che religiosi, conferma in maniera inequivocabile che “Rossini poteva rivolgersi a Dio solo con il suo linguaggio”.

 

Se si può in qualche modo accusare che vi latita lo scavo profondo psicologico del soffrire umano, il lavoro offre all’ascoltatore momenti di infiammata adesione al messaggio e soprattutto aneliti di conversione e redenzione tali da lasciare convinti su quanto sosteneva Heine a proposito della sua “eterna soavità e serena dolcezza”. Questi ultimi i punti di forza che vedevano l’impegno di Stefano Ranzani alla conduzione dell’orchestra e del coro con un dettato chiaro, appassionato, lirico senza però rinunciare a momenti di altissimo vigore drammatico. A sua disposizione un quartetto di solisti apprezzabili per tensione emotiva, senso religioso nell’espressione e aderenza alle richieste della musica. Marianna Pizzolato si è confermata voce preziosa per duttilità, omogeneità dei registri, controllo del fiato e con lei la delicata vocalità di Laura Giordano che dell’Inflammatus ci ha offerto un cammeo di intensità espressiva sempre sorvegliata dal dominio tecnico. Non di meno in risalto l’apporto di Ugo Guagliardo che nel Pro pectatis sfoderava solennità, corposità e afflato interpretativo. Dimtry Korchak si è fatto valere soprattutto nel Cuius animam fornendo una prova di buon livello per squillo, estensione e facilità di conquistare la zona acuta. Non ultimo il Coro, validamente istruito da Piero Monti che ci ha regalato ed impresso momenti di vibrante intensità sollevandoci ed emozionandoci significativamente. Calorosissimo il consenso del pubblico che in bis ha riascoltato il primo movimento.

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