ROSA D’ARGENTO 2013
( Gaetano Albergamo)
Salvatore Aiello e Stefano Ranzani
Coniugare storia e contemporaneità alla ricerca della bellezza era il motivo ispiratore che ha animato l’organizzazione della Rosa d’argento 2013, premio istituito dall’Associazione Amici dell’Opera Lirica Ester Mazzoleni ed attribuito al maestro Stefano Ranzani. La cerimonia si è svolta il 15 aprile nei magnifici saloni del palazzo Lanza Filangeri principi di Mirto. Un parterre di intellettuali e di amanti dell’Opera hanno salutato con partecipe gioia ed emozione l’incontro col direttore, in questi giorni,impegnato con l’Aida al Massimo. Significativa l’introduzione del presidente Salvatore Aiello che ha illustrato e la motivazione del riconoscimento e l’alto curriculum del premiato. Un omaggio particolare poi è stato il Concerto che ha avuto come tema “Verdi: un Italiano a Parigi” con la presenza del soprano Linda Campanella e del pianista Andrea Albertini impegnato a suonare su uno storico Pleyel. Ad animare e a delineare la linea del concerto un mattatore d’eccezione Matteo Peirone che con verve scintillante ha catturato gli ascoltatori illuminando il senso dei brani in genere assai particolari. Il programma spaziava dal Donizetti francese della Lucie de Lammermoor al Verdi di Les vespres sicilienne, Jerusalem e Traviata a Mireille di Gounod. Albertini è stato applaudito solista di Plainte d’amour di Chopin – Viardot e della rara composizione verdiana, dedicata a Giuseppe Mazzini, Suona la tromba.
Andrea Albertini, Linda Campanella, Stefano Ranzani, Matteo Peirone
Belcantismo, morbidezza di emissione, linea musicale e stili aderenti non disgiunti da coinvolgente vis interpretativa hanno caratterizzato la performance di Linda Campanella che ha confermato ancora una volta le sue doti di lirico di coloratura sostenuta dal pianismo attento e di equilibrate dinamiche di Andrea Albertini
Linda Campanella
La serata è proseguita poi con la consegna della Rosa (splendida opera di maestri argentieri siciliani) e della pergamena che riportava la motivazione: A Stefano Ranzani, uomo di profonda sensibilità ed umanità, erede della tradizione direttoriale italiana dei Votto e Gavazzeni, si è imposto nell’agone lirico per esecuzioni fedeli, vibranti e accese, frutto di alacre fantasia ed intensa passione interpretativa. A conclusione, piacevole sorpresa, il bis tratto da Orphée aux enfers di Offenbach: “Duo de la mouche”di cui Matteo Peirone e Linda Campanella hanno dato un saggio anche delle loro capacità sceniche. Ovazioni e consensi hanno siglato il successo dell’evento.