THE BOSTON TEA PARTY
( Irina Tuzzolino)
Nel porto di Boston il 16 dicembre 1773 alcuni coloni, i Sons of Liberty, travestiti da Indiani Mohawk, per non essere riconosciuti e condannati a morte, gettano nell’acqua del porto 5 tonnellate di tè,contenuto in 342 ceste, stivato nelle tre navi, la Dartmouth, la Elenor, la Beaver, all’ancora, per protestare contro il fiscalismo dell’Inghilterra. Per molti giorni le acque del porto restano ricoperte da un tappeto marrone. Il gesto costituisce il primo passo verso l’indipendenza da Londra, proclamata il 4 luglio 1776, ma ratificata col trattato di pace di Parigi del 1783. Tra i capi della rivolta alcuni contrabbandieri illecitamente arricchiti, John Hancock e Samuel Adams, che si sentivano particolarmente colpiti dal Tea Act, che, rafforzando il monopolio del tè della Compagnia delle Indie Orientali ( favorita anche dal fatto che acquistava il tè in Cina e lo rivendeva senza alcun passaggio intermedio ai coloni) elevava di fatto la tassazione sul tè. Questo aggravio di tassazione faceva venir meno il principio “ no taxation without representation” perché gli americani non votavano per il Parlamento inglese. Si comincia così a boicottare il tè inglese sostituendolo con bevande alternative.
Presto le navi della Compagnia delle Indie Orientali che nei porti delle città americane portano il tè inglese sono respinte in Inghilterra. Finchè il governatore inglese Thomas Hutchinson ordina di chiudere il porto di Boston dove si trovano le navi per impedire loro di tornare in Inghilterra. Allora i coloni riuniti in assemblea nella Old South Meeting House danno inizio al Tea Party guidati da Samuel Adams, che pronuncia queste parole : “ Questa assemblea non può più fare nulla per salvare il Paese”. Questo episodio della storia dell’Indipendenza americana è stato variamente valutato, talvolta anche taciuto, perché in effetti rappresenta la distruzione di una proprietà, come pensava Benjamin Franklin. Viene però ricordato ed enfatizzato nel corso dell’800 come esempio di rivolta fiscale. La crisi finanziaria, cominciata nel 2008, riporta alla ribalta l’evento. Chiediamoci chi sono i contrabbandieri di oggi.